Gaia Ciampaglia: l’educazione alimentare è “un pasTo alla volta”, perché sono proprio i piccoli passi quotidiani che portano a grandi risultati

Il cibo rappresenta sempre più un simbolo delle profonde diseguaglianze del nostro pianeta. una bela fetta della popolazione ha sofferto e soffre tuttora di malnutrizione cronica e gli esperti ci dicono che si sono moltiplicate le malattie legate a una cattiva alimentazione, basti pensare all’aumento preoccupante dell’obesità infantile.

E così via alle campagne informative per correggere le cattive abitudini alimentari, a cominciare dall’allattamento e dallo svezzamento, restituire all’infanzia stili di vita a misura di bambino e contrastare alleandosi con le famiglie. E tra un convegno e l’altro scopri pure che gli affamati sono cresciuti per approfondire l’argomento abbiamo chiesto aiuto  alla dott.ssa Gaia Ciampaglia, Biologa Nutrizionista.

Dott.ssa Ciampaglia, come si comporta l’italiano a tavola?

Una cosa che mi fa sempre sorridere è che noi italiani, mentre siamo a tavola a pranzo, parliamo già di cosa mangeremo a cena o ricordiamo i piatti che ci hanno entusiasmato. Il cibo è davvero il cuore delle nostre conversazioni: ci unisce, ci mette d’accordo, è cultura, gioia, famiglia. Ma non bisogna dimenticare che è anche un primario strumento di salute e prevenzione. Nel mio lavoro noto spesso una mancanza di consapevolezza: molte persone credono di mangiare bene o di comporre un piatto equilibrato, ma non è così. Sfuggono aspetti fondamentali come la qualità delle materie prime, la varietà, l’equilibrio tra nutrienti o persino i metodi di cottura. Per questo servono più educazione, divulgazione e conoscenza: solo così la nostra passione per il cibo potrà trasformarsi anche in vera cura di sé.

Noi sosteniamo che l’alimentazione gioca un ruolo determinante nell’impostazione di uno stile di vita corretto. In una frase: è vero che noi siamo quello che mangiamo?

Assolutamente sì. Il cibo è la benzina del nostro organismo, la linfa che ci permette di vivere e funzionare al meglio. Così come un’auto, se alimentato con il carburante sbagliato si danneggia, anche il nostro corpo, se nutrito in modo scorretto, va incontro a squilibri e problemi che nel tempo possono diventare seri. E non è solo una questione di calorie: non conta soltanto quanto carburante mettiamo nel serbatoio, ma anche la qualità di quello che scegliamo!

E come dico spesso…meglio un passato di verdure oggi, che un futuro di malattia domani.

Un’alimentazione sana per un mondo “famezero” evidenzia la distorsione del binomio cibo-nutrizione. Come si cambiano certe abitudini?

Per cambiare le abitudini bisogna partire dalla consapevolezza che il cibo non è solo piacere, ma nutrimento e salute. Cambiare è possibile ovviamente, ma serve tanta informazione, divulgazione e strumenti pratici che permettano a tutti di fare scelte corrette. Oggi abbiamo una grandissima varietà di alimenti a disposizione, e questo può essere un’arma a doppio taglio perché genera molta confusione. Per questo ritengo fondamentale che i professionisti del settore, come me, non si limitino semplicemente alla stesura di piani nutrizionali, ma educhino le persone, insegnando loro a gestirsi in autonomia e a fare scelte equilibrate e consapevoli.

Obesità e sovrappeso nell’infanzia? Un bambino obeso ha maggiori probabilità di diventare un adulto malato?

Purtroppo quest’anno stiamo assistendo a un dato allarmante: il tasso di obesità infantile ha raggiunto il livello più alto mai registrato, con circa il 30% di bambini e adolescenti in sovrappeso. Questo scenario richiede un’azione urgente, perché l’obesità rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie croniche come diabete, patologie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, oltre a importanti ripercussioni psicologiche, spesso trascurate.
Sì, un bambino obeso ha maggiori probabilità di diventare un adulto con problemi di salute e, in generale, più difficoltà a perdere peso da adulto.
Per questo insisto molto sull’importanza di promuovere stili di vita sani fin dalla prima infanzia, attraverso educazione alimentare, attività fisica regolare e sensibilizzazione delle famiglie e delle istituzioni.

La tendenza a ingrassare può essere ereditata dai genitori?

La tendenza a ingrassare non si eredita in senso stretto: non esiste un ‘gene dell’obesità’ che determini inevitabilmente il peso di una persona. Quello che invece si eredita sono le abitudini alimentari e lo stile di vita della famiglia. I bambini osservano e assimilano ciò che fanno i genitori: cosa mangiano, come mangiano, il rapporto con l’attività fisica. Tutto questo costruisce una base comportamentale che diventa la loro normalità e che, col tempo, sarà sempre più difficile modificare


Saltare i pasti fa dimagrire?

 Saltare i pasti non fa dimagrire… saltare la corda si!

C’è un legame fra sovrappeso e artrosi?

Certo. Questo avviene sia per ragioni meccaniche, perché l’eccesso di peso aumenta il carico sulle articolazioni favorendone il deterioramento, sia per ragioni biochimiche: il tessuto adiposo è un vero e proprio organo che produce sostanze infiammatorie, le citochine, che possono danneggiare la cartilagine e favorire così l’insorgenza dell’artrosi.

Anemia, osteoporosi, perdita del tono della pelle, indebolimento dei capelli, alterazione delle unghie. Sono solo alcune conseguenze di una scorretta alimentazione delle donne: consigli utili?

Sembra scontato ma il consiglio realmente utile è uno: mangiare bene e muoversi di più. Se si ha difficoltà a capire cosa significhi davvero mangiare bene, bisogna rivolgersi a un professionista che saprà guidarvi con consigli personalizzati.

E’ vero che i prodotti light contengono meno calorie?

In Italia e nell’Unione Europea, la normativa che definisce l’uso del termine ‘light’ sui prodotti alimentari stabilisce che un prodotto può essere etichettato come ‘light’ (o ‘leggero’) se contiene almeno il 30% in meno di calorie rispetto al prodotto equivalente tradizionale. Questa riduzione può riguardare vari nutrienti, come grassi, zuccheri o alcol, a seconda del tipo di prodotto [Regolamento (CE) n. 1924/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio]. Di conseguenza, è sicuramente probabile che un prodotto ‘light’ contenga meno calorie, ma fate attenzione perché spesso, quando la componente grassa viene ridotta, vengono aggiunti zuccheri o altri ingredienti per renderlo più appetibile. Per questo è fondamentale saper leggere le etichette e non fermarsi solo alla dicitura ‘light’, valutando attentamente composizione, valori nutrizionali e porzioni.

Per coloro che praticano una disciplina sportiva a livello agonistico c’è una dieta specifica da seguire?

Certamente. Gli atleti, soprattutto a livello agonistico, seguono un’alimentazione studiata appositamente per supportare le loro esigenze prestative. La dieta non serve solo a garantire la salute, ma diventa un vero e proprio strumento per migliorare la performance. Ogni disciplina ha fabbisogni differenti per cui senza la giusta alimentazione, non è possibile ottenere i risultati desiderati.

L’ansia da prestazione come può essere combattuta a tavola?

Sembrerà strano, ma ciò che mangiamo influenza in modo significativo anche le nostre emozioni. Pasti bilanciati, ricchi di carboidrati complessi, proteine di qualità e grassi buoni, aiutano non solo a prevenire cali di energia ma anche irritabilità e tensione nervosa. Anche i micronutrienti come il magnesio e le vitamine del gruppo B giocano un ruolo fondamentale nella regolazione dello stress. Inoltre, una sana alimentazione favorisce un microbiota intestinale equilibrato: studi recenti hanno dimostrato essere strettamente legato al nostro stato emotivo, inclusa l’ansia. Dunque, prediligere frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi buoni significa nutrire corpo e mente!

 

Bio

Gaia Ciampaglia è una Biologa Nutrizionista, iscritta all’Albo Nazionale dei Biologi (Sez. A, n. AA_5300). Il suo percorso accademico inizia con una laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche, prosegue con la laurea in Scienze della Nutrizione e la magistrale in Biologia della Nutrizione, e continua tutt’oggi grazie a un costante aggiornamento professionale che ritiene fondamentale per svolgere un lavoro di qualità e che coltiva con tanta passione.

“Credo profondamente che nutrizione e psicologia siano strettamente correlate, ed è per questo che nel mio lavoro considero non solo gli aspetti fisiologici, ma anche quelli psicologici e comportamentali. La mia missione è accompagnare i pazienti in percorsi personalizzati, aiutandoli a gestire in autonomia un’alimentazione sana, equilibrata e sostenibile nel tempo. Promuovo inoltre l’educazione alimentare, aiutando le persone a comprendere le proprie abitudini e a fare scelte consapevoli senza stravolgere il proprio stile di vita. Il mio motto è: “un pasTo alla volta”, perché sono proprio i piccoli passi quotidiani che portano a grandi risultati. Attualmente lavoro a Pesaro nello studio del fisioterapista Giuseppe Romeo Arena, a Montesilvano presso la palestra Dinamica e a Rimini presso il centro multidisciplinare PiccoleMenti, dedicato a genitori e bambini”.