SE IL VOTO E’ SBAGLIATO, PUO’ NON ESSERE RISPETTATO. QUANDO LA DEMOCRAZIA DIVENTA AUTORITARIA

Lo penso e lo scrivo da tempo, l’istituzione democratica fa acqua da tutte le parti, a cominciare dal suo momento più importante: le elezioni. Per la verità non amo molto certe espressioni democratiche, soprattutto quando scadono in demagogia. Tuttavia alla vigilia di questa breve e strana campagna elettorale non sono mancati piccoli o grandi episodi bizzarri.

Cercherò di elencarli in ordine. Inizio con alcune dichiarazioni inquietanti per arrivare poi a quella più inquietante, per via del suo ruolo, della Ursula von der Leyen. A questo proposito la settimana scorsa avevo scritto che l’ennesima pugnalata a Orban che non si piega ai diktat dell’Ue era anche un segnale per il prossimo governo italiano che uscirà dalle urne del 25 settembre. Attenzione sulle questioni etiche (vita umana, famiglia, libertà scolastiche) non comportatevi come Orban, anche a voi saranno negati i finanziamenti del Pnrr.

Ezio Mauro (su “la Repubblica”) è arrivato a denunciare l’avvento della “democrazia illiberale”, sintesi di una democrazia che entra in conflitto con sé stessa fino a negare i suoi principi, laddove arriva a comprendere nel suo seno la negazione della sua stessa natura, “perché i leader neo-autoritari hanno innescato la loro variante eretica sull’albero della credenza democratica tradizionale”. Poi c’è quella di Piero Ignazi, uno studioso che reputavamo serio e culturalmente “attrezzato”, si è fatto ammaliare dal più becero schematismo ideologico, quello del “rosso” e del “nero”, arrivando a scrivere (su “Domani”): “Da un lato staglia il colore della passione, intrecciata con la storia dell’emancipazione, da quella nazionale – le camicie rosse garibaldine – a quella sociale delle lotte contadine e operaie d’inizio secolo. Dall’altro il nero funereo delle camicie che celebravano il culto della morte e della violenza”. E poi la solita tiritera sul passato che torna, su chi vuole una società aperta e chi invece la vuole chiusa e buia.

Infine, “Il fondo è stato toccato da Bernard-Henri Levy, ospite della striscia quotidiana della Rai Il cavallo e la torre, condotta da Marco Damilano. Dopo il solito fuoco di fila su Salvini, Meloni e Berlusconi (etichettati come patetici e ridicoli, traditori della Patria, populisti e quindi fascisti) il filosofo francese è arrivato a dire che il suffragio elettorale può non essere rispettato se il voto è sbagliato: un’offesa – a ben guardare – rivolta a tutto il popolo italiano, per chi vota il centrodestra, ma anche il centrosinistra, perché evidenzia un’idea faziosa e discriminatoria, al limite del razzismo, della democrazia”. (Mario Bozzi Sentieri, La democrazia non è una gabbia ma è libertà di scelta, 23.9.22, la destra.it)

Passiamo alle dichiarazioni Shock della von der Leyen: leggiamo su RaiNews le dichiarazioni della signora, che tra l’altro si è autoeletta “custode della democrazia”. “Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria”“La democrazia ha bisogno di ognuno di noi, è un lavoro costante, non è mai al sicuro”Forse esagera un pò Marco Deotto sul suo blog, ma “Va da sé che sono loro, gli Illuminati, dei quali la signora Ursula von der Leyen è autorevole rappresentante, a stabilire cosa sia la democrazia. Insomma, si rivalutano figure come quelle di Totò Riina e colleghi. Anche loro, prima di colpire, davano gli “avvertimenti”, ma almeno sapevano anche di rischiare le pallottole degli avversari.

Invece, dalla Turris Eburnea della Commissione UE, i Sommi Reggitori esercitano il potere senza rischiare nulla. Se qualcuno fa il cattivo (vedi Ungheria e Polonia) scattano le punizioni. Se qualcuno rischia di fare il cattivo (vedi Italia), parte l’avvertimento mafioso: “Picciotti, buoni e obbedienti dovete stare… abbiano gli strumenti per mettervi in riga. Chiaro?”. (Marco Deotto, La Russia interferisce con le lezioni italiane? E sugli avvertimenti mafiosi della signora Ursula von der Leyn, non c’è nulla da dire?”, 23.9.22, Ilnuovoarengario.it)

Mentre per Volonté “L’ingerenza-minaccia della Von Der Leyen sul voto italiano a poche ore dall’apertura delle urne (“se va male, abbiamo gli strumenti come con l’Ungheria”) lascia interdetti. Ma ancor di più il silenzio complice di Pd, Draghi e Mattarella che non sono intervenuti a difesa della legittimità della nostra democrazia. Ma si capisce perché, dato che emerge come la fondazione Usa Action for Democracy possa aver sostenuto economicamente i partiti di Sinistra in Italia «dove si teme che la democrazia sia maggiormente minacciata». (Luca Volontè, A qualcuno (Draghi e Pd) fa comodo il fango Ue sul voto, 24.9.22, lanuovabq.it)

Intanto Volontè fa riferimento a un recente scoop del maggiore quotidiano ungherese Magyar Nemzet sui possibili copiosi finanziamenti elettorali che dagli USA potrebbero esser giunti in Italia a sostegno di candidati e partiti di centro sinistra. “La fondazione americana Action for Democracy è dunque entrata anche nella campagna elettorale italiana. Sul sito web si legge che la fondazione considera l’Ungheria, l’Italia, il Brasile, la Turchia e la Polonia key battleground states (stati chiave per le battaglie) democratiche: «Gli Stati chiave sono luoghi del mondo in cui riteniamo che la democrazia sia maggiormente minacciata e in cui entro il prossimo anno si svolgeranno elezioni che determineranno il destino di quelle democrazie”.

Per completare l’elenco delle dichiarazioni circola un fantomatico Manifesto dei Medici per le Elezioni del 2022, a cui è stata data ampia visibilità mediatica, in cui “la scienza” è messa in contrapposizione ai programmi di Lega e Fratelli d’Italia su adozioni gay, aborto, libertà di espressione. In pratica il medico ci prescrive che partito votare? Anche se è firmato da pochi operatori, anche questo è un segnale inquietante. Dai medici ci saremmo aspettati proposte “su come migliorare la Sanità pubblica o su come affrontare la prossima pandemia, per esempio. Invece no: è un esame minuzioso dei programmi dei partiti. Ma non di tutti i partiti, bensì solo di due: Lega e Fratelli d’Italia, entrambi nella coalizione di centrodestra. È un esame sui loro programmi sanitari? No, sui loro programmi riguardanti famiglia, vita e anche libertà di espressione e di culto. E allora che c’entrano i medici? E perché nel servizio de La Repubblica leggiamo che “la scienza smentisce le tesi di Salvini e della Meloni”? (Stefano Magni, I medici prescrivono di non votare Lega e Fratelli d’Italia, 24.9.22, lanuovabq.it)

Ultima notizia è della ministra spagnola Irene Montero che sdogana la pedofilia, ne parla su Lanuovabq.it Andrea Zambrano, con una intervista al sacerdote don Di Noto. La ministra Montero dice che «i bambini hanno diritto di fare sesso purché consenzienti». È il naturale approdo dell’ipersessualizzazione infantile iniziata con la rivoluzione sessuale. Pd, Sinistra italiana e Ue ovviamente zitte, impegnate a distribuire patenti di democrazia all’Ungheria pro life.

Per il momento mi fermo.

DOMENICO BONVEGNA

dbonvegna@gmail.com