La legalità i carabinieri e la lotta alla mafia

La stagione delle stragi continua a far discutere: nei libri, nei film, è nella vita di tutti i giorni. La mafia è presente: ma noi non dobbiamo abbassare la guardia.

La legalità e i carabinieri e la lotta alla mafia. Per me la mafia è imposizione, è mancanza di scelta, di prospettive, di libertà. Si manifesta ogni giorno perché con il tempo ha imparato ad annidarsi nella quotidianità trasformandosi in un modo di pensare, comune a tutti.

Un luogo diventa mafioso quando cominciano a crollare i principi più naturali e più semplici della legalità.

Quando ci si ritrova a scontrarsi con logiche che non sono logiche, con regole che diventano regole, ma che in realtà non hanno alcun fondamento normativo. In poche parole quando ci si accorge che mancano le opportunità.

Il confronto e il dialogo, anche su tematiche più delicate, dovrebbe essere vissuto come comune prassi della vita di una comunità di cittadini.

A volte mi chiedo su cosa i giovani dovrebbero avere le idee chiare… ma comprendo bene che è difficile avere le idee chiare in una realtà come quella siciliana che ci ha abituato a avere pochissime certezze e pochissimi punti fermi. E così si finisce nel vortice di chi vede tutto negativo a cominciare dalle prospettive di lavoro. Cosa hanno fatto le Istituzioni per mutare il corso delle cose? Poco. Molto di meno del minimo sindacale del ruolo ricoperto.  Epperò, dico ai giovani, ai precari, alle persone che non vogliono arrendersi al pessimismo di tenere alta la schiena. Di ricordarsi sempre il dettaglio etico su cui non si dovrebbe mai sorvolare: la capacità di indignarsi. Penso che essa possa essere più forte di qualsiasi altra cosa. Agire.

Portare avanti i principi cari a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, diffondere i loro messaggi; senza troppe parole, ma con iniziative concrete.