A SAN LUCA PER LA GIUSTIZIA, CONTRO IL PRECARIATO

L’impresa di Livio Cancelliere, divenuto “pellegrino per la Giustizia” sul Cammino di Francesco, ha ispirato altri colleghi magistrati onorari che, come la Ministra Marta Cartabia, hanno apprezzato tale forma di protesta non violenta per affermare i diritti negati.

Niente tutele giuslavoristiche (che siamo lavoratori, l’ha detto l’Europa), trattamento economico deteriore e tantissimi obblighi, creati, in assenza di leggi, con il continuo fiorire di circolari ministeriali. Persino sulla normativa del “green pass” era circolata una bozza, revocata a seguito delle vive proteste, secondo cui, unici fra tutti i lavoratori, non esibendo l’attestazione saremmo stati licenziati in tronco.

In questo clima i colleghi del Coordinamento Assogot Bologna Pilastro (Andrea Giberti, Stefano Levoni e tanti altri) hanno pensato di promuovere, in continuità ideale con il primo pellegrinaggio, un nuovo cammino nella città felsinea, che vedrà tra i tanti protagonisti proprio Livio Cancelliere e Francesco Morigine, il collega che lo aveva accompagnato per alcune tappe.

Sabato 25 settembre, dalle 11,30, il corteo dei magistrati onorari muoverà dalla Piazza dei tribunali, davanti la Corte d’Appello di Bologna, verso il Santuario della Madonna di San Luca, attraverso un’ascesa di valore simbolico, storico e artistico senza pari.

L’idea è sempre quella di combattere, senza fare sconti a nessuno, per i diritti della categoria, che si identificano nei principi di uguaglianza, di tutela delle persone e del lavoro.  Combattere, però, tramutando la rabbia -che c’è, ed è tanta- in testimonianza e speranza, additando alla pubblica opinione il vulnus costituzionale che la nostra condizione rappresenta e che, anziché sanarsi, si aggrava sempre di più.

Quindi, accanto alle tradizionali forme di lotta, come le astensioni, esprimiamo la nostra protesta anche con il cammino.

L’iniziativa bolognese ha attirato tanti colleghi – GOT, VPO e giudici di pace – provenienti da tutta Italia, che hanno annunciato la propria presenza, e lo stesso hanno fatto diversi esponenti dell’Avvocatura, che sostengono i magistrati onorari. Tutti insieme cammineranno, per la prima volta, dal cuore della città verso il Santuario di San Luca, cioè verso la casa della Madonna che si dice dipinta dall’Evangelista, e che a Bologna è amatissima, tanto da essere uno dei segni identitari della città. Ci si arriva percorrendo le strade urbane e poi i 498 gradini sotto i portici più lunghi d’Europa, che lasciano ammirare tra gli archi un panorama unico.

I magistrati onorari che vorranno portare la propria testimonianza, saliranno insieme (nel rispetto delle normative) e avranno tra le mani la rosa rossa, simbolo delle tutele negate. Tutele che spettano loro di diritto, ma che tra amnesie e rinvii vengono colpevolmente ignorate dallo Stato.

Con rabbia e speranza, i magistrati onorari sono oggi uniti e presenti, e sempre lo saranno per ricordare a chi calpesta le loro vite che la nostra Repubblica è di tutti e non può essere presa in ostaggio dalle convenienze di pochi, per potenti che siano.

 

Il Direttivo AssoGOT