Laura Morante madrina di Mangiacinema

È Laura Morante la madrina della sesta edizione di Mangiacinema – Festa del cibo d’autore e del cinema goloso, che si svolgerà a Salsomaggiore Terme dal 25 settembre al 2 ottobre e che sarà dedicata a Bernardo Bertolucci.

La Morante sarà l’ospite d’onore della prima giornata mercoledì 25 settembre, racconterà la sua carriera e ritirerà il Premio Mangiacinema – Creatrice di Sogni(nato nel 2016 e consegnato, nelle precedenti edizioni del Festival diretto dal giornalista Gianluigi Negri, a nomi come Pupi e Antonio Avati, Milena Vukotic, Elio Pandolfi, Enrico Vanzina, Maurizio Nichetti, Carlo Delle Piane, Paola Pitagora, Maria Grazia Cucinotta, Francesco Barilli, tra gli altri). Inoltre presenterà al cinema La tragedia di un uomo ridicolo di Bertolucci, di cui è stata interprete al fianco di Ugo Tognazzi e Anouk Aimée.

IL BATTESIMO CINEMATOGRAFICO CON I FRATELLI BERTOLUCCI
Curiosamente i primi due film di Laura Morante portano la firma dei fratelli Bertolucci. Dopo aver debuttato a teatro, giovanissima, con Carmelo Bene, esordisce sul grande schermo con Giuseppe Bertolucci in Oggetti smarriti (1980). L’anno successivo, con il suo secondo film, va a Cannes con un ruolo importante: quello di Laura (personaggio che ha il suo stesso nome) ne La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci. Interpreta la fidanzata di Ricky Tognazzi, il figlio rapito di un industriale del formaggio, proprietario di un grande caseificio parmense. E recita con l’immenso Ugo Tognazzi (al quale è stata dedicata la prima edizione di Mangiacinema nel 2014) che nel 1981 fu premiato a Cannes con la Palma d’oro come migliore attore, riconoscimento meritato delle sue doti drammatiche.

IL SODALIZIO CON MORETTI E GLI ALTRI CLASSICI CONTEMPORANEI DI UNA STRAORDINARIA ATTRICE
Nel 1981 la Morante gira inoltre il suo primo film con Nanni MorettiSogni d’oro, nel cui titolo, sempre curiosamente, la prima e meravigliosa parola è anche quella che definisce il premio principale del Festival Mangiacinema. Poi con Moretti sono arrivati Bianca (e la Sacher) e La stanza del figlio (per il quale ha vinto il David di Donatello). E altri classici contemporanei con Salvatores (Turné), Amelio (I ragazzi di via Panisperna), Virzì (Ferie d’agosto), Verdone (L’amore è eterno finché dura, premiata con il Nastro d’Argento).
Senza dimenticare una grande amicizia e collaborazione (Il nascondiglioIl figlio più piccoloCon il sole negli occhi) con altri due importanti fratelli del cinema italiano, Pupi e Antonio Avati, che dodici mesi fa hanno festeggiato a Mangiacinema cinquant’anni di carriera.