Catania, presentati progetti sperimentali inclusivi per l’emergenza clochard

CATANIA – Contribuire al benessere sociale e culturale attraverso un processo di inclusione, con particolare attenzione ai clochard. Sono questi gli ingredienti principali del workshop “SOS Catania, soluzioni occasionali per senzatetto” – organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e da quelli degli Ingegneri della provincia di Catania, dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura UniCT e con il patrocinio del Comune etneo – conclusosi con la presentazione dei 4 progetti dei team partecipanti. 

«Unire il mondo del costruito a quello delle relazioni è una delle missioni degli architetti – spiega il presidente di categoria Sebastian Carlo Greco – nello specifico focalizzando l’attenzione su coloro che non chiedono, ma che hanno bisogno di sostegno per far parte della società. Questa iniziativa è una grande opportunità per metterci alla prova e svolgere il nostro ruolo nei confronti della collettività – prosegue – ancor più perché i progetti sono stati sviluppati su piazza Lanza, un luogo con le sue peculiarità e criticità. Non possiamo pensare che siano solo le norme a condizionare la vita di tutti i giorni, ma bisogna guardare al progetto come opportunità per cambiare volto alla città». «Nella realizzazione delle opere non devono mancare due elementi fondamentali, etica e qualità – sottolinea la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno, ricordando la costituzione di un apposito gruppo di lavoro guidato da Ivana Laura Sorge – riteniamo l’inclusione un tema centrale della nostra professione, che deve tenere in considerazione i bisogni primari della popolazione e le esigenze delle diverse tipologie di soggetti che vivono la città: dall’orientamento all’attraversare i luoghi, all’accedere ai servizi».

«Siamo soddisfatti del lavoro svolto dai gruppi partecipanti – aggiunge Filippo Di Mauro, presidente della Fondazione degli Ingegneri – rispondendo perfettamente alle finalità preposte, tra cui quella di accendere i riflettori su un tema molto delicato per la nostra città. Un lavoro minuzioso da parte del comitato tecnico scientifico, in cui la nostra categoria è stata rappresentata dall’ingegnere Giuseppe Marano, e di coloro che hanno seguito e giudicato i giovani progettisti. Tra questi il resident designer Antonio Brunetto, componente anche della commissione giudicatrice insieme a Sonia Grasso, entrambi membri del Consiglio dell’Ordine (presidente Mauro Scaccianoce)».

Importante la sinergia tra le parti, con il Comune di Catania in prima linea: «Con i fondi Pon Metro la città di Catania sta investendo anche sull’inclusione sociale, riprogettando spazi eterogenei per tutti, luoghi di accoglienza e socializzazione – commenta il direttore Politiche Comunitarie del Comune di Catania Fabio Finocchiaro – l’Amministrazione prenderà in esame le proposte più consone ai fabbisogni locali e, una volta avviato lo studio di fattibilità, stanzierà i fondi per la loro realizzazione».

«Il workshop – precisa il promotore e moderatore Manuele Gaetano – non si pone come soluzione definitiva del problema, compito che spetta alle scienze sociali e alla politica. Lo scopo è stato quello di individuare uno spazio pubblico che adempia alle sue funzioni, ovvero di consentire a tutti di soddisfare i propri bisogni psicologici e fisiologici primari. Necessità emersa maggiormente in periodo di pandemia, dove gli “invisibili” sono diventati “visibili”». I quattro progetti, ritenuti di alto profilo, hanno ricercato soluzioni innovative e in linea con i principi di ecosostenibilità. Il primo esaltando la funzione del cartone, opportunamente trattato, come elemento che possa creare spazi urbani multifunzionali. Il secondo si è soffermato sulla possibilità di realizzare elementi modulari che creassero un percorso dotato di servizi e attrezzature diverse. Il terzo ha sfruttato l’idea della “casa sull’albero” per creare elementi, che, ad altezze diverse, si innestassero nei grandi ficus microcarpa presenti nella piazza. L’ultimo ha sfruttato il legame che spesso lega i ponti e coloro che vivono senza fissa dimora, creando un percorso verde sopraelevato, la cui parte sottostante offra servizi utili a tutti, anche ai senzatetto.

Tra gli interventi anche quelli del neo-eletto direttore del DICAr Matteo Ignaccolo, entusiasta di «confermare l’impegno del Dipartimento in iniziative che contribuiscano allo sviluppo del territorio».

Prima della presentazione dei progetti, spazio alla tavola rotonda, a cui hanno preso parte l’architetto Giuseppe Messina (referente per il Governo del Territorio OAPPC CT), l’ingegnere Biagio Bisignani (direttore del Dipartimento di Urbanistica di Catania), Sebastiano D’Urso (responsabile per il progetto del DICAr) e Fabio Finocchiaro.