Nasce “Scintilla”, la nuova rete di centri educativi per bambini di 0-6 anni che vivono in contesti di povertà educativa e fragilità sociale

“Come una stella, ogni bambino brilla di luce propria perché ha in sé una potenzialità che va curata e sviluppata: per questo nasce “Scintilla”, una rete di nidi e scuole dell’infanzia che, proprio in contesti caratterizzati da forte povertà educativa ed economica, unendosi danno vita a una costellazione di aiuti che illumina il futuro dei bambini, sostenendo e coinvolgendo le famiglie e creando un sistema di supporto nella comunità in cui vivono.

Con queste parole, Sara Modena, Direttore Generale di Mission Bambini, dà il via a “Scintilla”, il nuovo progetto della Fondazione: una rete di centri educativi – le “Stelle” – dedicati a oltre 200 bambini della fascia di età 0-6 anni e alle loro famiglie che vivono in contesti di povertà educativa e fragilità socio-economica caratterizzati dalla scarsa presenza di servizi di qualità per la prima infanzia.

La Fondazione, che lavora nel campo dell’infanzia in difficoltà da oltre 20 anni, avvia questo progetto in collaborazione con quattro centri educativi gestiti da organizzazioni con cui collabora da anni a Bari (Hub Educativo Nest di APS Mama Happy, quartiere Libertà), Catania (Spazio Gioco dell’associazione Talità Kum, quartiere Librino), Napoli (Centro Infanzia Pizzicalaluna di Solidee cooperativa sociale ETS) e Sesto San Giovanni, Milano (La Porta Magica de La Grande Casa scs).

Madrina del progetto è la conduttrice televisiva Ellen Hidding, da molti anni al fianco di Mission Bambini.

Le Stelle accolgono, insieme agli altri, bambini che vivono in situazioni socio-economiche difficili e, per quelli provenienti dalle famiglie più indigenti, viene garantito l’accesso ai servizi con tariffe agevolate o, in casi particolari, gratuitamente. Ciascuna Stella offre un progetto educativo costruito sulle reali necessità e bisogni di ogni bambino che frequenta il centro: laboratori manuali ed espressivi, percorsi esperienziali e giochi educativi. Ogni centro ha le sue specificità basate sul contesto in cui opera e viene incontro alle esigenze dei bambini e delle famiglie, come ad esempio l’estensione degli orari di apertura o la flessibilità nell’accesso ai servizi.

 

Particolare attenzione è dedicata alle famiglie: ogni Stella ha la possibilità di istituire un Fondo per supportare quelle che vivono in condizioni di povertà assoluta, aggravata dalla pandemia e dalla crisi energetica in atto. L’accesso al Fondo è regolato dalla presenza di parametri oggettivi sulla situazione socio-economica delle famiglie, ma si basa sulla loro disponibilità a partecipare attivamente a percorsi psico-pedagogici di supporto alla genitorialità. L’obiettivo principale è infatti rafforzare il ruolo educativo delle famiglie, portandole a diventare parte integrante delle “comunità educanti” che Mission Bambini costruisce sui territori di intervento. La Stella si fa carico di alcune necessità primarie (ad esempio con buoni spesa, consegna di prodotti di prima necessità o supporto nelle cure mediche) e la famiglia si impegna a diventare protagonista del processo educativo del proprio figlio.

Per i genitori sono inoltre disponibili attività di formazione di gruppo e individuali per acquisire gli strumenti necessari ad accompagnare al meglio i bambini: laboratori, consulenza e supporto pedagogico o psicologico, anche personalizzati.

I membri dell’equipe delle Stelle ricevono una specifica formazione: per gli educatori prendono il via percorsi sui temi pisco-pedagogici legati all’infanzia, anche grazie all’utilizzo di una piattaforma online creata ad hoc con contenuti multimediali, dispense e ricerche. Al fine di mettere a punto un modello di intervento e aumentare l’impatto sociale generato, è previsto un sistema di monitoraggio comune alle Stelle, incentrato su percorsi educativi dei bambini e delle famiglie. Tale approccio favorisce un confronto costante tra le équipe dei centri e gli esperti della Fondazione.

Viene inoltre individuato un manager di sostenibilità, con il compito di migliorare la sostenibilità economica e diversificare le fonti di finanziamento, e di un operatore di prossimità e accoglienza, a cui spetta il compito di creare la cosiddetta comunità educante, rete territoriale di enti e servizi per una presa in carico globale della famiglia e del bambino.

Con “Scintilla” la Fondazione intende mettere a punto un modello di intervento replicabile in altri contesti e ampliare la rete nazionale di Stelle per garantire la tutela dei diritti dell’infanzia, soprattutto in situazioni di fragilità. Con questo obiettivo ha avviato una collaborazione con il Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha il compito di identificare e delineare linee pedagogiche che siano trasversali e applicabili su tutte le Stelle e, contemporaneamente, supportare la raccolta di dati che raccontino l’impatto che questo sistema educativo ha sulla fascia di bambini da 0 a 6 anni.

In Italia sono oltre 5,6 milioni le persone che vivono in condizione di povertà assoluta, di queste 1 milione e 384 mila sono minorenni con un’incidenza del 14,2%. “Scintilla” si inserisce in questi contesti di fragilità socio-economica ed educativa ponendosi come risposta concreta alla mancanza di servizi per quelle famiglie.

Il Consiglio Europeo sottolinea che ogni paese UE debba garantire l’accesso ai servizi per l’infanzia ad almeno il 33% dei bambini nella fascia 0-3. In Italia la percentuale è del 26,9%, mancano 100mila posti per raggiungere l’obiettivo e si assiste a una grande disparità tra le aree geografiche: a fronte di un centro-nord che con il 32% che ha quasi raggiunto l’obiettivo, al sud la percentuale scende al 13,5% e il servizio è garantito in meno della metà dei comuni (47,6%); inoltre nei comuni periferici, i posti a disposizione sono 17,8%.

(Fonte: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat, 2018/2019 https://www.openpolis.it/esercizi/lofferta-di-asili-nido-in-italia/)