Piazza Carceri e Sicurezza: progettare istituti di pena finalizzati alla rieducazione

A quanto si apprende sembra sussistere l’intenzione di risolvere le problematiche legate al carcere attraverso la costruzione di nuovi penitenziari oppure attraverso l’adeguamento di strutture già sussistenti, e al riguardo, oltre a segnalarsi che purtroppo l’estrema urgenza della situazione dei penitenziari potrebbe non essere compatibile con i tempi di costruzione o di ristrutturazione, va ulteriormente segnalato che, comunque, non sussiste solo la questione del sovraffollamento, non vertiamo solo di un problema di metri quadrati a disposizione, vi è anche il grande problema di adeguare la pena al dettato costituzionale e quindi alla finalità rieducativa.

 

Non si tratta solo della preoccupazione di aderire in maniera formale al dato costituzionale, dietro c’è un vero e proprio interesse di natura generale, perché una pena che tende alla rieducazione del condannato significa anche maggiore sicurezza per tutti i cittadini. Per questo motivo, in maniera molto rispettosa, e mossi solo dall’intento di contribuire alla realizzazione di un interesse pubblico, proponiamo che nella fase di progettazione delle strutture, venga presa in considerazione l’ipotesi di pensare non solo a delle celle, non solo a degli spazi afflittivi, non solo a dei corridoi, ma di pensare anche e soprattutto a degli spazi per poter lavorare, per poter studiare, per poter seguire dei corsi di formazione, per poter praticare delle attività sportive, per poter trascorrere dei momenti in compagnia dei propri cari.

Così in una nota alle agenzie, Giuseppe Maria Meloni, portavoce dell’iniziativa Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino.