La TAP si farà, come l’Ilva. Il M5S racconta bufale al popolo

Un noto esponente e dirigente del M5S aveva dichiarato, in campagna elettorale, che, una volta assurto al governo, in due settimane avrebbero cancellato il Tap, il Trans adriatic pipeline, un gasdotto lungo 4.000 km, che porterà gas dall’Azerbaijan in Italia, attraverso Turchia, Grecia e Albania.

 

Queste le promesse del M5S prima delle elezioni. Invece, tutti coloro che si sono battuti contro il TAP hanno ricevuto la conferma che il gasdotto si farà. Stessa cosa è accaduta per le acciaierie Ilva che il M5S prometteva di chiudere e, invece, ne è stata consentita l’attività con l’ultimo documento firmato dal vicepremier Luigi Di Maio. Una bufala preelettorale, comoda per prendere voti, contraddetta dopo le elezioni.

 

Delusione tra militanti del Movimento e dei comitati che si erano battuti contro il Tap. Dunque, il M5S ha raccontato bufale prima delle elezioni e ne continua a raccontare. Infatti, i consiglieri regionali del M5S, dopo una riunione con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, hanno accusato la Lega di voler imporre il gasdotto.

 

Dimenticano, i furbetti, che nel famoso “Contratto di governo per il cambiamento”, di TAP non se ne parla, e che il “Contratto” è stato firmato dal capo politico del M5S, Luigi Di Maio, quindi, anche il M5S vuole il TAP.

Dimenticano, i furbetti, che il 30 luglio scorso, nell’incontro con il presidente degli Usa, Donald Trump, il premier Giuseppe Conte, aveva dichiarato: “L’Italia è consapevole che il Tap sia un’opera strategica”, quindi, il premier Conte, di nomina penta stellata, era, ed è, d’accordo per il completamento del gasdotto.

 

La ministra per il Sud, Barbara Lezzi, dichiara, “abbiamo le mani legate”, cioè legate da se stessi, che l’opera non è strategica, contraddicendo quanto affermato dal premier penta stellato Conte, e che il gasdotto non si può stoppare per via del “costo troppo alto che dovremmo far pagare al Paese”; la ministra Lezzi intende le penali, pari a 20 miliardi, che lo Stato, cioè il contribuente, avrebbe dovuto sborsare come sanzione in caso di blocco del gasdotto.

La ministra Lezzi è caduta dal pero? Non sapeva che ci sono penalità da pagare quando si viene meno ad un contratto? Che cosa ha raccontato in campagna elettorale ai cittadini, bufale? Così è stata eletta ed è ministra. Cosa non si fa per una poltrona!

L’importante è che il popolo creda alle promesse elettorali, come quelle che il M5S sta facendo per le elezioni europee. Poi si vedrà. Intanto, si va a caccia di voti, occorre solo raccontare bufale al popolo.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc