Alitalia – Ita. Vecchio e nuovo. Perché non fidarsi

Si apprende che dalla mezzanotte di oggi Alitalia non venderà più biglietti aerei per i voli successivi al 15 ottobre, data entro cui cessa le proprie attività e subentra la compagnia Ita, i cui biglietti, a partire da quella data, saranno in vendita dal 26 agosto.

La notizia non è che Alitalia smetta di vendere biglietti ma come mai le è stato consentito di farlo fino a oggi.

Infatti questi biglietti non potranno essere onorati se non con una riprotezione su altri vettori o un rimborso i cui soldi saranno attinti da un fondo di 100 milioni (che forse, esaurito, sarà rifinanziato) che sono stati messi a disposizione dallo Stato, quindi dei contribuenti. Mentre i soldi incassati da Alitalia si perderanno in chissà quali rivoli della finanza di Stato che è alla base di tutta l’operazione di cosiddetto salvataggio della compagnia di bandiera.

Quale logica commerciale ed economica è stata alla base di queste vendite di qualcosa che non c’è, qualcosa che ha visto ben 257 mila persone dare i propri soldi ad un malato in coma con data fissata per il distacco della spina?  (1) Domanda a cui non avremo mai risposta. Ci dispiace solo per i 257 mila allocchi che sono caduti nella rete di raccolta fondi per il funerale.

Questo è il presupposto su cui comincia fra un paio di giorni a vendere biglietti la compagnia Ita, che aspira a essere il nuovo vettore nazionale; e per la quale non abbiamo nessuna fiducia economica e politica e pensiamo solo ai nostri soldi che, come in questi ultimi decenni per Alitalia, andranno a colmare tutti i buchi che faranno.

Un consiglio ai passeggeri: non fidatevi!

1 – https://www.aduc.it/comunicato/alitalia+sofferenze+chi+ha+malauguratamente_33069.php

 

Vincenzo Donvito, Aduc