Per non dimenticare, prima giornata per onorare lo straordinario lavoro dei medici reggini

Reggio Calabria – Si è svolta nell’Auditorium dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Reggio Calabria, la prima Giornata dedicata al personale medico, evento fortemente voluto dalla Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli e pienamente condivisa dal presidente dell’Ordine, dottore Pasquale Veneziano.

In un salone gremito, da istituzioni politiche, civili e dagli studenti dei licei Scientifici “Da Vinci”, “Guerrisi” e “Zaleuco”, l’istituto d’istruzione superiore “Nicola Pizi” e dell’IIS “Boccioni-Fermi”,  tutti i presenti hanno voluto  onorare lo straordinario lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico che, durante la pandemia da Covid-19, ha prestato servizio in prima linea, curando i malati e proteggendo la popolazione.

 

“L’incontro odierno “Giuro di non dimenticare” programmato dalla dottoressa Stanganelli, è sicuramente un appuntamento importante che vuole ricordare il lavoro svolto alacremente dai professionisti medici che, in silenzio e con grande impegno, hanno combattuto un nemico sconosciuto rischiando spesso la loro vita e quella dei loro familiari – esordisce il presidente dell’Ordine Veneziano -. Molti colleghi infatti, in quel difficile periodo, per assistere i pazienti, hanno scelto di rimanere in ospedale o nei propri studi senza far rientro a casa per non infettare i loro cari. Gli studenti inseriti nel percorso di orientamento di medicina nato a Reggio Calabria e, successivamente, diventato un progetto nazionale, potranno ascoltare oggi, le testimonianze di professionisti impegnati sul campo in questi anni difficili di pandemia e avere un quadro chiaro sulla loro futura vita cogliendo la bellezza di questa professione ma anche, le difficoltà e i sacrifici che un medico deve fare per i suoi pazienti. L’Ordine dei Medici – conclude il dottore Veneziano – ringrazia pubblicamente tutti i colleghi che hanno lavorato in modo indefesso e quindi, medici ospedalieri, medici della medicina e del territorio, i neolaureati che sono stati inseriti immediatamente sul posto di lavoro, i medici pensionati che invece sono rientrati per dare una mano in ospedale, i liberi professionisti e gli odontoiatri che, nel momento della somministrazione dei vaccini, hanno dato il loro prezioso contributo”.

Pienamente concorde il dottore Giuseppe Zampogna, vicepresidente dell’Ordine e medico Usmaf al porto di Gioia Tauro che cita Papa Francesco che “ci ha definito i medici della porta accanto” e il dottore Vincenzo Nociti, segretario del consiglio direttivo dell’Ordine e Presidente della Fondazione “Hospice di Via delle Stelle”  che rimarca “non solo la professionalità ma l’umanità dei medici nel combattere un male del Secolo e, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato grande senso di responsabilità e competenza perché la salute viene  prima di tutto. Si parla spesso di sacralità della vita e noi dobbiamo cercare, tutti insieme, di difenderla e tutelarla quotidianamente” – conclude Nociti.

“Questa iniziativa celebra i medici che durante l’emergenza Covid-19 si sono prodigati per garantire la salute di tutti noi ma, ovviamente, l’emergenza che vivono i nostri professionisti non è finita – postilla la Garante Stanganelli -. Oggi, poniamo l’accento anche sulle condizioni lavorative, sul grave fenomeno delle aggressioni ai medici sottolineando l’importanza di garantire loro sicurezza e protezione, attraverso l’adozione di misure di sicurezza adeguate e, soprattutto, iniziative di prevenzione, come

l’educazione e la sensibilizzazione dell’utenza e la presenza di personale di sicurezza negli ospedali e

nelle strutture sanitarie”.

Il dottore Sebastiano Macheda, direttore UO Terapia intensiva e Anestesia del Gom¸ ha ribadito “il forte

spirito di collaborazione tra tutte le strutture dell’ospedale, sia  sanitarie che amministrative” soffermandosi “sull’impeccabile lavoro di squadra che ha visto impegnati infermieri, medici, OSS e amministrativi con la stesura nel 2020, di un piano organizzativo che ha individuato anche le strutture di ricezione al di là della rianimazione, con un’area dedicata al Covid-19 e percorsi specifici per ridurre i rischi di contagio tra malati e sanitari”.

“E’  stato un momento difficile, pesante fisicamente e psicologicamente, non ci si abitua mai alla morte – chiosa il dottore Macheda –. La pandemia ci ha insegnato tanto, dal punto di vista formativo ed umano, ma niente sarà più come prima”.

Sulla stessa lunghezza d’onda i dottori e consiglieri dell’Ordine Bruno Porcino, Marco Tescione, Domenico Pistone e il direttore UO Pneumologia del Gom Carmelo Battaglia che conclude: “Durante il Covid-19, i reparti di Pneumologia, Rianimazione e il Pronto Soccorso sono stati impegnati in prima linea vivendo le varie e terribili fasi dell’evoluzione pandemica ma, abbiamo agito da squadra e, in sinergia, ognuno in base alla propria competenza, ha sopperito le carenze di organico all’interno dell’ospedale. Spesso, si è dovuto ricorrere ad unità operative diverse per poter andare avanti ma, tutti i medici sono stati efficaci ed efficienti. Inoltre, dobbiamo ringraziare la nostra amministrazione che ci ha supportato in questa difficile battaglia sanitaria”.

L’incontro è stato moderato dal giornalista Claudio Labate.