Esodo, l’aria condizionata fa lo sgambetto a un italiano su due

In una delle estati più calde di sempre il bisogno di refrigerio è tra i più desiderati ma, con il grande esodo, secondo gli esperti potrebbe fare lo sgambetto a un italiano su 2 (49%), che sono a rischio sbalzo termico da aria condizionata.

 

Temperature eccessivamente basse in auto possono infatti portare a disidratazione (53%), laringiti e faringiti (62%) e, unite all’escursione termica dell’esterno, alterare lo stato di salute delle vie respiratorie (44%) e far insorgere anche gli effetti del colpo di calore (36%).

 

A questo si aggiungono anche altri errori, da un’alimentazione poco bilanciata (51%) a un’organizzazione poco ponderata (34%), che rischiano di impattare negativamente sul viaggio verso le meritate vacanze. Ecco allora che il decalogo per l’esodo sicuro.

 

È quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto su circa 50 esperti tra medici e nutrizionisti per capire quali sono i rischi in vista del grande esodo e le regole per affrontarlo al meglio.

 

Per 6 esperti su 10 (58%) partono “per nulla informati dei rischi” che un tale viaggio può rappresentare per la salute e la sicurezza propria e degli altri. Secondo un esperto su 3 (32%), gli italiani non conoscono il concetto di “partenze intelligenti”, poiché al massimo cercano di tenere conto dell’orario per evitare di restare incastrati nelle ore di punta. Diversa invece è l’attenzione verso il proprio stato fisico che, secondo gli esperti, viene giudicata scarsa (29%) o poco rilevante (32%).

 

Le categorie più a rischio? Prima di tutto i bambini (44%), più sensibili allo stress di un viaggio lungo. Seguono gli anziani (37%), più esposti anche per via di eventuali malattie croniche. E gli effetti sono ben visibili, secondo i monitorati, sul piano psicologico (53%). Le code e i continui rallentamenti, se aggiunti al caldo eccezionale di questa estate, diventano i “nemici” che portano ad un aumento di ansia (33%), stress (21%) ed aggressività (18%), solo per citare i disagi più frequenti riscontrati.

 

Qual è il rapporto tra gli italiani e l’alimentazione in vista del grande esodo? Per gli esperti gli italiani si dividono in due grandi categorie:  chi parte a stomaco vuoto pur di non perdere un secondo di vacanza (24%), e chi, per evitare di perdere tempo più del necessario in autostrada, “mangia in maniera spropositata per evitare di avere fame in viaggio” (31%). Tra gli altri errori frequenti, per il 41% degli esperti in auto scarseggiano cose essenziali, come ad esempio una buona riserva d’acqua, per far fronte al rischio di disidratazione o di crampi per la perdita di sali minerali e potassio.

 

Ma la vera insidia nascosta che, anzi, viene ritenuta compagna di viaggio immancabile c’è l’aria condizionata. “Bisogna stare attenti agli sbalzi termici, in particolare se mettiamo il versante delle infezioni respiratorie  – ha affermato a tal proposito il virologo Fabrizio Pregliasco – Se c’è un passaggio drastico dal freddo al caldo e viceversa la barriera protettiva può essere facilmente superata e rischiare alcuni disturbi come laringiti, faringiti e bronchiti. In più – conclude Pregliasco – l’uso eccessivo del condizionatore può portare a disidratazione per via dell’aria secca e può determinare il colpo di calore specialmente rispetto al clima esterno. È bene quindi scegliere l’opzione deumidificatore al 50% e ricordarsi di spegnere il condizionatore verso la fine del viaggio in modo da diminuire l’impatto con l’esterno quando si scende dall’auto”.

 

E quanta acqua bisogna bere per evitare il rischio disidratazione da sbalzo termico? Spiega Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo dell’Università Campus Biomedico di Roma: “Se le condizioni di viaggio sono ottimali e se l’aria condizionata è regolata a un livello adeguato, è opportuno bere ogni due ore 150-200 cc di acqua. Se invece le condizioni sono più intense, tale quantità è consigliata anche ogni ora”.