Il basket a modo loro: diritti e obblighi degli affiliati e tesserati

 

Gli atleti selezionati per le rappresentative federali sono tenuti a rispondere alle convocazioni e a mettersi a disposizione della Federazione, nonché a onorare il ruolo rappresentativo a essi conferito.

Art. 3 – Diritti e obblighi degli affiliati e tesserati

Gli affiliati sono tenuti a osservare e a far osservare ai propri associati il presente Statuto ed i Regolamenti Federali, nonché le deliberazioni e le decisioni dei suoi Organi adottate nel rispetto delle singole competenze e ad adempiere agli obblighi di carattere economico secondo le norme e le deliberazioni delle Federazione. Gli affiliati sono tenuti a mettere a disposizione della Federazione gli atleti selezionati per la rappresentativa nazionale italiana. Gli affiliati hanno diritto: a) a partecipare alle assemblee secondo le norme statutarie e regolamentari; b) a partecipare all’attività sportiva ufficiale in base ai Regolamenti specifici, nonché all’attività di carattere internazionale; c) ad organizzare manifestazioni sportive secondo le norme emanate dagli Organi competenti; d) a fruire dei vantaggi e delle agevolazioni eventualmente disposte dalla F.I.P., anche attraverso convenzioni stipulate con Enti pubblici e privati. I tesserati sono tenuti ad osservare il presente Statuto ed i Regolamenti Federali, nonché le deliberazioni e le decisioni dei suoi Organi adottate nel rispetto delle singole competenze e ad adempiere agli obblighi di carattere economico secondo le norme e le deliberazioni delle Federazione. I tesserati hanno diritto: a) a partecipare all’attività federale; b) a concorrere, se in possesso dei requisiti prescritti, alle cariche elettive federali. La Federazione Italiana Pallacanestro garantisce la tutela della posizione sportiva delle tesserate madri in attività. I tesserati sono soggetti all’ordinamento sportivo e devono esercitare con lealtà sportiva la loro attività osservando i principi e le consuetudini sportive in conformità alle norme del C.O.N.I., della FIBA e della F.I.P. E’ fatto divieto per i tesserati del settore professionistico e dei più elevati livelli dilettantistici di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, aventi ad oggetto risultati relativi ad incontri organizzati nell’ambito federale. I tesserati sono tenuti all’osservanza del Codice di Comportamento Sportivo, la cui violazione costituisce grave inadempienza, passibile di adeguate sanzioni. Gli atleti selezionati per le rappresentative federali sono tenuti a rispondere alle convocazioni e a mettersi a disposizione della Federazione, nonché a onorare il ruolo rappresentativo a essi conferito.

 

Epperò oggi il basket è a modo loro. Si avete letto bene. Il basket a modo loro, perché scriviamo ciò. In questi giorni si raduna la nazionale maggiore maschile e sembra tutto normale e nessuno si indigna di nulla. Tralasciamo che la delegazione azzurra ê formata da 30 componenti di cui solo 15 atleti i cui costi sono conosciuti soltanto a pochi eletti, ciò lasciamolo giudicare ai posteri, ma quel che colpisce è la naturalezza che la quale le nostre stelline NBA decidono di disertare la maglia azzurra senza che qualcuno si indigna.

Eppure esistono delle norme. Per coloro che amano il basket andare al mondiale è qualcosa di speciale. I tifosi della maglia azzurra non vedono l’ora che anche l’Italia ritorni tra le protagoniste della competizione. E per farlo ha bisogno delle stelle.

Tutte. Una volta si sarebbe scritto: boia chi molla! Ma oggi… la maglia azzurra sembra non interessare le stelle. Loro mollano noi (tifosi) ci siamo, siamo tanti, e al momento opportuno ci conteremo. Chi sembra tentennare è la federazione, la Fip di Giovanni Petrucci.

Le stelle mollano la maglia azzurra e loro prudenza, come per un ultimo rispetto a se stessi. E’ in momenti come questo che si avverte nettissimo il vuoto che questa classe dirigente lascia nell’anima italiana, nel suo stile, quasi nel suo modo di essere.

Niente pugno di ferro con chi molla la maglia non è una dimostrazione di autorevolezza, semmai l’esatto contrario. Peggio, la  certezza che anche nel basket la potenza economica faccia aggio su tutto. E’ una sorta di grande buco nero che risucchia il rispetto degli altri e la forza delle tradizioni.

In più c’è il problema Coni – Malagò: il fatto che le stelle Gallinari e Belinelli preferiscano preparasi per la stagione NBA piuttosto che allenarsi con la maglia azzurra non ha indignato neppure lui. Dunque, Petrucci è in buona compagnia nel silenzio.

Oltre questa maglia c’è il diritto alla spavalderia e alla parola nel gran consesso della storia del basket. Al di qua c’è la condanna al limite, un freno incomprensibile e sempre più inquietante al mito della grandeur Italia.

Non ci sembra che dopo le dichiarazioni pubbliche di Belinelli e Gallinari sul sito federale sia comparsa una new news nella quale si chiedeva da parte del presiedente federale l’attivazione della procura federale per valutare i comportamenti dei due atleti.

Ormai lo sport nazionale ha preso una bruttissima piega che necessita un sussulto di dignità da parte di quelli che vogliono un basket non a modo loro. Noi siamo tra questi.

Ciuff…e…Tino