Roma: we’ve had a problem here. La Sicilia del basket diversamente gestita

Eugene F. Kranz è un ingegnere statunitense, direttore delle operazioni di volo della NASA, durante la drammatica missione dell’Apollo 13, il suo contributo fu di fondamentale importanza nel salvare la vita dei tre astronauti James A. Lovell, John L. Jack Swigert e Fred Haise permettendo il loro rientro.

Il 4 Ottobre 2018 pubblicammo una riflessione dal titolo “IL BASKET IN SICILIA & GLI ARBITRI…“Houston, abbiamo un problema” nella quale affrontammo l’inaspettato e dai contorni alquanto poco chiari commissariamento del CIA Sicilia. https://www.imgpress.it/sport/il-basket-in-sicilia-gli-arbitri-houston-abbiamo-un-problema/

Eravamo stati precursori di quello che purtroppo oggi sta accadendo nel basket siciliano in particolare nel settore arbitrale: non a caso, riportammo in modo goliardico che  “Potrebbe essere accaduto che la navicella SICIA18comandata dal capitano Caruso, decollata da Trapani, abbia avuto una rottura al serbatoio dell’ossigeno nei pressi della città dei mosaici durante l’avvicinamento a Messina? Ci chiediamo c’è la faranno i tecnici romani a ripristinare anche questo guasto alla navicella SICIA18”  o la lasceranno schiantare sul vulcano Etna? Okay, Rome, we’ve had a problem here”.

Ebbene sì, è di qualche giorno fa la pubblicazione – sul sito federale del comitato provinciale di Catania – http://www.fip.it/catania/DocumentoDett.asp?IDDocumento=109092 di un comunicato a firma del Commissario Straordinario, Gaetano Laguardia, di  invito a partecipare a una riunione sul tema “Situazione e prospettive della FIP catanese a seguito del commissariamento del Comitato Provinciale“.

Si avete capito bene il potente Vice Presidente Vicario Federale Gaetano Laguardia è stato nominato commissario straordinario del comitato provinciale di Catania.

Ci sembra alquanto strano già la nomina di un commissario: in quanto la nomina di un dirigente di tale caratura federale ci pone molti interrogativi.

Ma allora avevamo visto bene il 4 ottobre noi di IMG Press che la navicella SICIA18 si sta per schiantare sul vulcano Etna è necessita del miglior direttore di volo della federazione per evitare lo schianto che provocherebbe morti e feriti tra viaggiatori è una notevole ridimensionamento dei progetti futuri di chi sta al centro di controllo.

Che sta succedendo nel mondo federale siciliano ci chiediamo, perché nessuno si è opposto al commissariamento del Comitato di Catania visto che le norme federali prevedono che in caso di decadenza o impedimento del presidente provinciale l’iter delle nuova elezione del consiglio direttivo?

Se guardate oltre lo steccato che divide spesso le società siciliane – a tutto vantaggio dei personaggi tristemente noti – questa nomina sa proprio di una sconfitta della classe dirigente federale siciliana (Chi occupa ruoli di prestigio nella vita deve fare attenzione a ciò che accade in una rappresentazione teatrale: l’istrione mascherato da re o da potente, una volta spogliato del suo travestimento, ritorna a essere quello che veramente era nel quotidiano. Dismessi abiti di porpora e toghe magistrali, solo la pura “nudità” potrà essere misura del suo valore… avrebbe detto qualcuno), Eppure… ci rifiutiamo di accettare che non vi sia nessun dirigente siciliano in grado di governare la provincia di Catania.

Riflettiamo: lo sbarco in Sicilia di una figura così importante della pallacanestro italiana (Laguardia) certifica lo squilibrio del vertice isolano. La soluzione più spontanea sarebbe rimettere il mandato, ma per una Fip Sicilia di tanta personalità non è facile capirlo. Detto tra noi: la nomina di Laguardia ha il sapore di un ripiego, quasi di una “diminutio“. Bella la scelta, ma più sconclusionata del previsto.

E’ vero che il “gioco” lo fanno soprattutto le caratteristiche degli uomini a disposizione, ma la prima impressione è che Ricardo Caruso sia rimasto soggiogato dai doveri di grandeur che la Fip si è imposta.

Suvvia, siamo seri, anche uno come Antonio Rescifina si poteva nominare per il ruolo di delegato provinciale tranne che, dal tenore del comunicato stampa del 10-10-2015 dell’ex presidente Rescifina (http://www.fip.it/sicilia/DocumentoDett.asp?IDDocumento=81679), in cuor suo, pensava che il ruolo di cospiratore era da attribuire all’ex presidente del comitato di Catania, Sangiorgio.

Per il resto l’ultima verità possibile, se non altro l’unico dato di fatto, è rintracciabile solo fra le righe di questo tortuosissimo comunicato che a questo punto sarebbe perfino piacevole poter confrontare con l’esposto, poi archiviato dall’autorità giudiziariasenza che lo stesso Rescifina si opponesse –  depositato in Procura a Messina.

Ma la cosa ancora più sorprendente è che Rescifina in quel comunicato abbia chiesto di aprire un’inchiesta. Tanto sorprendente da diventare, passatemi il termine, sospetta. Come può un presidente far aprire un’inchiesta sulla lealtà di mezza Sicilia del basket, in base all’opinione sia pure autorevole di un presidente, pur sempre zoppicante?

Il basket dei nostri palazzetti non può avere tempi lunghi, nè può vivere sull’esasperazione di un codice. Ha bisogno di equilibri psicologici, spesso di semplicità quasi primitive, comunque di certezze. Questa storia, come altre che vi abbiamo svelato, ha dimostrato che, tirato per i capelli, anche il buon senso deraglia.

E allora? Ritorniamo a parlare di arbitri. Di gestione del potere. In assenza del comunicato stampa del solerte ufficio comunicazioni della Fip Sicilia le tante voci che circolano nei palazzetti sostengono, udite udite, che il  presidente Caruso desidera affidare la presidenza della commissione Cia, all’arbitro di serie A, Paternicò, di Piazza Armerina; anche se, per il regolamento Cia, non può un arbitro nazionale ricoprire tale incarico. Inoltre Paternicò non ha la qualifica di internazionale.

Ovviamente essendo in Italia non c’è niente di definitivo più di quello che è provvisorio… Insomma, ciononostante, la soluzione che il nostro Caruso aveva proposto al consiglio direttivo regionale sarebbe la nomina di Paternicò quale Commissario del Cia Sicilia.

Epperò, tale proposta è stata bocciata dagli stessi consiglieri di maggioranza del presidente in un consiglio direttivo estivo che a dir di “Radio Cia bollente” e non per le temperature.

La “durezza” di Caruso in questa vicenda è stata così plateale, così fuori logica e fuori luogo da non poter essere casuale. Noi di IMG Press siamo sempre attenti nel divulgare le notizie ma… dopo la lettera della commissione uscente Cia e la precisazione del presidente Beneduce, non comprendiamo quali possano essere stati i motivi cosi gravi da far commissariare il Cia Sicilia…

Dubbi sciolti è il caso di dirlo, dal commissario straordinario del Cia Tedeschi che  in data 30-10-2018 con CU 571 (dopo ben tre mesi) ha nominato il Presidente Caruso Commissario Straordinario del CIA SICILIA.

Verrebbe quasi da pensare che sia stato proprio il presidente Caruso a “provocare” questa crisi di sfiducia per poterla poi cavalcare violentemente. Forse è fantabasket, ma i perché potrebbero anche non mancare.

In qualunque caso questa vicenda della gestione degli arbitri è un pasticciaccio infinito e sgradevole che Caruso aveva il dovere di risparmiare a tutti. Non ultima la Federazione, ancora una volta usata e portata in giro in un vicolo cieco dal quale è condannata a uscire solo dopo l’ennesima brutta figura.

Cosa sia auspicabile secondo etica, trasparenza, giustizia è ormai quasi impossibile dirlo. Tutte le tracce sono state cancellate da successivi cammini, ogni angolo ha una sua verità, il gioco del cavillo ha soffocato ormai qualunque aspetto sentimentale della vicenda.

E’ una storia più o meno squallida di potere, nomine, promozioni e controllo che ognuno dei protagonisti ha il diritto di giocare e di cui tutti hanno il diritto di essere stanchi.

Ci auguriamo che il Vice Presidente Vicario Laguardia – nella visita in Sicilia – riesca a mettere in orbita questa navicella “SICIA18”.

Ciuff…e…Tino