L’Uisp sulla guerra in Israele e Palestina: fermare stragi e violenza

Stop armi e stragi di civili, corridoi umanitari, riprendere i negoziati, garantire i soccorsi: lo sport sociale e per tutti Uisp fa proprio l’appello AOI…

Tacciano le armi, si realizzino corridoi umanitari, si fermino le stragi di civili, riprendano i negoziati diplomatici, si garantiscano senza restrizioni le operazioni di soccorso: lo sport sociale e per tutti Uisp si unisce alle richieste di Aoi-Associazione Ong Italiane, rilanciate dal Forum del terzo settore, e condanna incondizionatamente ogni azione di violenza, terroristica e di guerra.

In questi giorni la follia cieca delle armi è tornata ad insanguinare Israele e la Palestina. Dove c’è guerra non ci sono vinti, nè vincitori: solo desolazione e morte, come ha ricordato Papa Francesco nell’Angelus di domenica scorsa.

L’Uisp esprime vicinanza ai familiari e ai cari delle vittime di questa nuova ondata di violenze, che senza un deciso intervento dell’Onu e degli organismi internazionali, sembra destinata ad innalzare ancora il numero di vittime e l’emergenza umanitaria.

L’Uisp si unisce alle richieste avanzate da Aoi al governo italiano, all’Unione Europea e a tutta la comunità internazionale in questi giorni: “L’Italia e l’Unione Europea agiscano subito per un immediato cessate il fuoco”(comunicato del 9 ottobre); Gaza: Liberazione degli ostaggi, stop alla rappresaglia e alle violazioni dei diritti internazionali, corridoi umanitari, subito al lavoro per una pace giusta. Le richieste della Rete AOI (comunicato dell’11 ottobre); AOI, CINI e Link2007: Appello umanitario urgente alla Comunità Internazionale dopo l’avvertimento di evacuazione del Nord e Centro di Gaza (comunicato del 12 ottobre).

L’Uisp in questi decenni non ha mai smesso di promuovere la pace e il dialogo tra israeliani e palestinesi, attraverso lo sport. Tra le tante azioni, ricordiamo a partire dalla metà degli anni ’90 la costruzione dell’asilo Al Zuhur, nel campo profughi di Shu’fat, a Gerusalemme est e nel 2005 il progetto “Sport for Peace” per il dialogo tra residenti israeliani e palestinesi, promosso in tre villaggi: Abu Gosh, a 20 km da Gerusalemme; Lod, alla periferia di Tel Aviv e Nahalal, terzo villaggio del progetto, nella Valle di Israele dove è sorto il primo kibbutz, a nord di Gerusalemme.

E poi le numerose prove di Vivicittà, corsa messaggera di Pace che si sono tenute in Palestina, Siria, Israele e Libano, a partire dagli anni ’90. Domenica 18 aprile 2010, ad esempio, “Vivicittà-corri per il dialogo” ha coinvolto i campi profughi palestinesi in 7 località in Libano, Siria e Gerusalemme est. A Gerusalemme est si corse nel campo di Shu’fat. Il via di Vivicittà venne dato dalla piazza maggiore del campo, che costeggia la rete di recinzione, dalla quale si scorge il Muro di separazione tra palestinesi e israeliani. Le iniziative venivano organizzate dall’Uisp in collaborazione con le reti della Cooperazione Italiana e l’Unione Europea. (I.M.)