Brandelli dello sport d’agosto: la resa dei conti tra Malagò e Petrucci

Neanche il mese d’agosto e gli imminenti mondiali cinesi riescono a distrarre il Presidente della Federazione italiana pallacanestro, Gianni Petrucci dalle beghe politico-sportive. Lo sport italiano è in crisi? Sì lo è perché non è più credibile. Per gettare un’ombra sulla credibilità delle istituzioni basta dar adito al sospetto. Non che la politica italiana sia migliore. Ma torniamo allo sport: il calcio annega nelle scommesse e nelle partite truccate e pure il basket non scherza, altri probabilmente nascondono le magagne sotto il tappeto. La sporcizia c’è comunque.

In parole povere la credibilità è sottoterra. E oggi siamo alla resa dei conti: le temperature roventi e gli scontri a suon di comunicati stampa tra i massimi vertici dello sport non fanno presagire nulla di buono. Eppure, si dice, lo spettacolo sportivo deve continuare. 

Premessa ovvia, ma necessaria: ho rispettato, anche quando non le condividevo le decisioni della Federazione pallacanestro – che aggiungo, in Sicilia è un disastro – tacendo qualche riserva, che mi pareva ragionevole, su coloro che rappresentano il movimento.

Non mi sembra però che la volontà delle società sia stata sempre illuminata dalla grazia.

Ma veniamo agli ultimi eventi: non so se le richieste delle federazioni sono esose, o se l’atteggiamento del Coni di Malagò è sprezzante; risulta però che certe forme di protesta delle federazioni diventano ridicole, e una richiesta per il futuro appare, come minimo, strampalata. Consentiamo al capo dello sport italiano un po’ di indulgenza: Giovanni Malagò, presidente del Coni,  è una persona quieta, civile, pacata, testarda. Tutto questo ne fa un grande incassatore. Non ha rabbia, ha insistenza. Ha un alto senso del dovere, il suo e quello degli altri. E questo ne fa un politico di prima classe.

Sembrava che l’assegnazione delle Olimpiadi invernali all’italia avesse riportato il sereno tra il mondo dello sport e il Governo gialloverde M5S – Lega e invece le agenzie di stampa ogni giorno riportano dichiarazioni sempre più forti: forse è vero che la passione per lo sport è specchio del Paese. Un servizio che non può essere legato all’idea di mercato: fidatevi, lo sport, il basket, il calcio, il tennis hanno bisogno di un’etica. Troppi slogan, troppi veleni. Se è vero che molti appassionati considerano i vertici poco autorevoli, è vero anche che richiedono una buona gestione delle risorse e, ovviamente dell’attività agonistica e amatoriale. Magari con i Bilanci trasparenti. Nel momento in cui si denuncia questa poca credibilità della politica sportiva si richiede una maggiore credibilità. E questo compito spetta al Coni, al presidente Malagò. 
Ma il dialogo è interrotto. Difatti è di ieri il comunicato stampa del presidente della Fip Petrucci che recitava “Petrucci, già ritorsioni dal Coni, Mi hanno comunicato che non ci sono fondi High school ragazze”.
Al quale ha risposto prontamente il Segretario del CONI, Carlo Mornati che “è spiacevole la dietrologia fatta da Petrucci” dal momento che questo provvedimento è stato preso nei confronti di tutte le federazioni che hanno dei centri di preparazione olimpica proprio per i tagli alle spese previsti dalla nuova legge Giorgetti.
Ci spiace Presidente Petrucci ma anche stavolta non ci sembrano convincenti le Sue motivazioni in quanto non si può parlare di ritorsioni quando ha chiuso il bilancio federale del 2018 con un enorme disavanzo e nel preventivo del 2019 questo disavanzo aumenta(??).
Da una parte si piange per le risorse che mancano ma dalle deliberazioni che avrebbe preso nell’ultimo consiglio federale non sembra che la Fip se la passi male avendo già rinnovato i contratti, stabilito i compensi per gli allenatori delle nazionali e in particolare quello
del CT Meo Sacchetti che per il part-time dovrebbe percepire 290mila euro all’anno, per altri due anni e, ad Andrea Capobianco, (che con l’Under 20 azzurra è arrivato tredicesimo agli ultimi Europei) percepirebbe 150mila euro all’anno, per sostituire Boscia Tanjevic nel ruolo di responsabile di tutte le squadre giovanili maschile. Adelante, adelante! Non c’ è spettacolo senza platea: e quelle vuote sono di una tristezza desolante…
Già il basket italiano non è in splendida forma sarebbe più opportuno dedicarsi alle attività che possono migliorare la nostra federazione lasciando agli altri le battaglie, tranne che la delusione per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali – vittoria prestigiosa del presidente Malagò – abbia tarpato qualche ambizione di Petrucci: denaro e potere non possono essere i valori guida!
E’ l’ora di prendere atto del periodo di congiuntura e di allentare la pressione: presidente Petrucci, siamo certi che l’efficientissima commissione Marketing federale farà di tutto per reperire le somme affinché il progetto “High school ragazze“ non si arresta: le vie dell’ipocrisia, dell’adattamento, della disinvoltura sono infinite, non fosse altro per non deludere le 15 Atlete. Come dicono a Napoli “I figli… so’ pezzi ‘e core“…  Estote parati: “siate pronti”, o “siate preparati”. La prossima volta, che sarà la scintilla?
Ciuff…e…Tino