Basket & veleni: i conti in Rosso e il Topo in Grigio

I conti in Rosso e il Topo in Grigio: purtroppo non stiamo parlando del famoso pupazzo animato raffigurante un topo antropomorfo che nell’immaginario di Maria Perego era il ritratto del candore e  della fiducia in un mondo flagellato dai pericoli e dalle paure bensì di un topolino che ha lentamente rosicchiato tutti risparmi che mamma Fip aveva raccolto.

Ovviamente a noi di IMG Press ci piace affrontare con uno spirito goliardico le problematiche che investono la pallacanestro italiana e quella siciliana in particolare, e ogni riferimento è solo frutto di fantasie.

Ma se Giulio Andreotti era noto per la sua celebre frase “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, noi preferiamo “pensar bene è una fortuna ma spesso si ci sbaglia”.

In questi giorni è diventata ufficiale l’idea del leader massimo federale Gianni Petrucci di ospitare un girone della fase finale degli Europei di Basket in Italia con la presentazione della candidatura di Milano. Tralasciando la scelta della sede che a parer nostro poteva essere più idonea quella di Basketcity Bologna, quello che preoccupa i vertici federali è la copertura finanziaria dell’evento che necessita di circa tre milioni di euro.

Radiobasket narra di impegno del governo gialloverde per finanziare il 50% del costo che il buon presidente Petrucci è riuscito a farsi promettere dai rappresentanti governativi nei mesi scorsi quando la crisi tra il Governo e il Coni era all’apice. per il resto bisogno procurarseli in casa.

Insomma, tanti soldi in movimento, tanti stranieri in nazionale, tante opportunità di rilancio del movimento. Caso – Siena a parte.

Il mercato mimetizza bene la crisi del basket e ridimensiona la questua dei presidenti nei confronti di governo e Coni. Forse è solo un problema di distribuzione delle risorse. Senza scomodare l’Antitrust, le squadre più importanti confermano un monopolio tecnico destinato a spaccare il campionato, rendendo più profonde divisioni e distanze. In teoria. Più che fare le squadre il problema è iscriverle al campionato: chi controlla il controllore? Resta qualche piccola incognita sulla tenuta dell’etica, ma la continuità e l’esperienza potrebbero anche rivelarsi armi vincenti per una federazione che ha superato tempeste ben più temibili (vedi lo scandalo Baskettopoli!)

A giudicare dalle note stampa verrebbe da pensare che l’interesse per certe storielle arrivi sicuramente secondo, dopo la necessità di far quadrare il bilancio. E sicuramente è in gran parte vero, perché, come confermano i bene informati, l’attenzione per certi gesti poco nobili oggi è decisamente più superficiale che in passato. Siam messi male, poveri noi!

Ma torniamo alla pecunia: in quest’ottica pare che le disposizioni organizzative annuali per la stagione 2019/20 – già vagliate dallo scorso Consiglio federale –  confermano un piccolo aumento di tutti i contributi federali, con un aggravio maggiore per i contributi necessari ai rinnovi degli allenatori, istruttori minibasket e arbitri che sono un gran numero.

Noi vogliamo pensar bene e ci auguriamo che le scelte non danneggiano le società e, in quest’ottica, non crediamo al malumore che serpeggia nella classe arbitrale, in special modo, in quella siciliana. Corre voce che i rimborsi degli arbitri regionali siano fermi al mese di Gennaio, cioè ai soli girone d’andata dei campionati, e che, addirittura, sabato prossimo si svolgerà a Caltanissetta il raduno degli arbitri impegnati nei Playoff-Playout di Csilver, con sorpresa generale per tutti, di fine raduno alle ore 13.00. Cioè questi giovani fischietti che da Marsala devono raggiungere Caltanissetta, entro le ore 9,00 saranno sottoposti oltre che ai test atletici anche al controllo alimentare.

Mah, che dire: lo ripeto, forse è solo un problema di distribuzione delle risorse. Senza, questa volta, scomodare il sonno del presidente del Comitato regionale, Riccardo Caruso.

Sicuramente il Vicepresidente/responsabile regionale minibasket Curella sarà impegnato nel preparare la relazione esplicativa, da inviare alle società, per renderle edotte dei motivi che hanno generato la perdita d’esercizio del 2018 e non si è potuto occupare dei pasti degli arbitri che parteciperanno al raduno di sabato, ma pare che neanche l’istruttrice regionale/presidente, Cinzia Savoca, in attesa di ratifica, abbia preso a cuore la problematica. La donna forte dei fischietti siciliani sarà capace di gestire la situazione senza smentire la favoletta dell’isola felice? Ne dubito, la Sicilia felice non lo è più da tempo! Per risorgere occorre anzitutto avere il coraggio della verità. I mali ci sono. Eccome, e quanti. E una precisazione. Si parla tanto, si parla troppo, e a sproposito a volte.

Noi siamo certi che qualcun’altro di buon cuore si prodigherà per gli arbitri siciliani: magari c’è chi donerà del parmigiano e chi delle paste di mandorla, l’importante e non farli digiunare. Ma facciamo attenzione. Se crollano gli arbitri su chi poggia la credibilità di una federazione, che deve avere la fiducia delle società?

 

Ciuff…e…Tino