Trojan. Intercettazioni e bestialità “a strascico”

Le donne e gli uomini più avveduti (e ovviamente ricchi) del pianeta torneranno a vivere nelle caverne. Avranno così la possibilità di riconciliarsi con le proprie ombre. Luce naturale e fuoco proietteranno i contorni delle verità inconfessabili.

Nessun cellulare, nessuna webcam, nessuna tecnologia, nessun occhio, nessun dispositivo riusciranno a penetrare la parola a meno che non si sposti il cavallo dell’invasore dentro le mura del pensiero. L’astuzia di chi appare ritirarsi da propositi bellici per lasciare una offerta agli dei da accogliere entro i perimetri del proprio intimo presto riceverà epifania promozionale.

Lo Stato promuoverà la distribuzione gratuita di televisioni, telefoni, elettrodomestici, computer, robot per collaborazioni domestiche e professionali tutto incluso compreso i trojan. La politica si arrende alla magistratura inquirente. Non preoccupa, non sorprende. L’equilibrio tra difesa sociale e favor libertatis si infrange per soddisfare il livore del volgo. Non preoccupa, non sorprende.

Lo spettacolo delle sommarie esecuzioni nel villaggio globale dei tribunali rivoluzionali del popolo disseta e – al contempo – attizza più della affermazione della giustizia. Non preoccupa, non sorprende. Si declini fino in fondo il paradigma. Non bisogna temere i p.m., le intercettazioni “a strascico”, le captazioni informatiche. No. Bisogna temere il novello demiurgo ordinatore della nostra privacy … anzi della nostra libertà. Chi può si rifuggi nella confort zone della primitiva condizione della persona appena sapiens.

Emilio Fragale