PER UNA VERA RINASCITA DEL CENTRODESTRA E DINTORNI

In questi giorni nonostante la pandemia, dopo il presunto “strappo” dal centrodestra del Cavaliere d’Italia, si è animato il dibattito sul futuro politico del centrodestra. Per la verità da quel poco che ho letto non mi sembra che si stia cercando di dare delle risposte serie. Qualche proposta viene lanciata sui social, tra i blog più vivaci, come destra.it, piuttosto poco, forse colpa del lockdown, che sta colpendo anche le idee.

Ma che cosa serve al Centrodestra, oltre alle varie strategie elettorali che certamente prima o poi si troveranno. E’ un vecchio discorso, che è stato affrontato altre volte in particolare, in certi ambienti e su certe riviste, sensibili al tema.

Alla fine degli anni ’90, per la precisione nel 1997, l’IDIS (Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale), istituto nato da militanti di Alleanza Cattolica, proponeva alle forze politiche che si riconoscevano nell’area di destra, un “Dizionario del Pensiero Forte” (Cristianità, 1997), Si trattava di una raccolta di “voci”, (l’aborto, anti proibizionismo, la tossicodipendenza, la criminalità organizzata, l’ambiente, questioni storiche-politiche) argomenti, ottimi strumenti interpretativi delle realtà più problematiche e controverse del nostro tempo.

Questo dizionario voleva essere un valido strumento di studio da utilizzare per contrastare il partito del politicamente corretto, del pensiero unico, del pensiero debole. In riferimento a quest’ultimo termine, Giovanni Cantoni, il curatore del dizionario, scriveva, “pensiero debole”, non significa, «descrivere un soggetto indifeso, una vittima dell’altrui provocazione – nel caso, del ‘pensiero forte’ – ma così non è dal momento che pensiero debole è quello “[…] che afferma l’impossibilità di enunciare verità assolute, proponendo viceversa un’interpretazione consapevolmente parziale e provvisoria della realtà, soggetta a continua revisione critica”».

A questo pensiero, occorre opporre un pensiero forte, che «ammette certezze assolute, da cui discende la possibilità di indagare e conoscere la realtà». Un pensiero fondato su «metafisiche certezze, convinto che la verità esiste e che la si può conquistare».

Sostanzialmente il Dizionario era costituito da una serie di schede che sono comparse nel 1996 sul quotidiano Il Secolo d’Italia, con cadenza settimanale. Ad uso di chi? Si chiedeva Cantoni, a uso del “futuro sovrano”, in questo caso , del “cittadino sovrano”, «affinchè la sua sovranità non solo sia sempre meno futura, ma divenga sempre più consapevole, quindi si traduca in giudizi e in fatti […]».

Sostanzialmente si tratta di promuovere una “cultura per la politica”, attraverso lo strumento del Dizionario enciclopedico, che fa riferimento al “senso comune”, cioè comune ad ogni uomo, con riferimento alla legge naturale, che sono la base del pensiero forte.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dall’allora direttore Gennaro Malgieri, per fornire, «strumenti interpretativi delle realtà più problematiche e controverse del nostro tempo, alla luce del diritto naturale nel quale è racchiuso, almeno per me, il principio dell’unica Verità a cui conformare l’esistenza». Nelle schede sono proposte da esperti e studiosi, delle figure importanti come Belloc, Burke, Correa de Oliveira, de’ Sivo, ma ci sono anche i temi storici fondamentali come il Brigantaggio (1860-1870); i “Cristeros” messicani (1926-1929); L‘inquisizione medievale e spagnola; la”Reconquista” spagnola; la Guerra civile russa (1917-1920); il Terrore della rivoluzione francese; la Vandea. Certo il Dizionario proposto dall’Idis, era un lavoro che andava continuato e completato.

Tuttavia le figure e temi presenti in questo studio, rappresentano per Malgieri una chiara scelta di campo culturale in controtendenza rispetto a quelle del pensiero debole. La politica ha bisogno di essere assistita dalla cultura, così come avevano capito a suo tempo quelli del vecchio Partito comunista italiano, che hanno badato a conquistare la cosiddetta società civile, lavorando per decenni sulla mentalità, sui gusti e sui costumi degli italiani. Pertanto anche la Destra deve dotarsi di un apparato culturale di riferimento.

E comunque queste Voci per un “Dizionario del Pensiero Forte”, che il direttore Malgieri, ha accolto con entusiasmo possono essere, «ausilii importanti ed efficaci da offrire a chi cerca motivi per stare sveglio, per non addormentarsi in un sonno tutt’altro che tranquillo».

DOMENICO BONVEGNA

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