Messina ricorda Giorgio Boris Giuliano

Erano gli anni 50 quando tra un esame e l’altro giocava a pallacanestro con il CUS di Messina. Boris Giuliano faceva parte di una squadra di cestisti quando ancora non sapeva che avrebbe segnato la storia dello Stato italiano.

 

Un uomo onesto, entrato in Polizia nel 1962 con prima assegnazione Palermo. É dall’amore per lo sport che ha appreso l’importanza di fare squadra. Ha così rivoluzionato il metodo d’indagine puntando sulla capacità di cooperazione e sulla raccolta delle informazioni, quelle che gli avrebbero consentito di ricostruire la mappa delle consorterie criminali di Palermo.
I suoi uomini parlavano di lui non come di un dirigente ma come di un “padre”. Una figura capace di dare il massimo in servizio e di essere vicino ai collaboratori, sempre. Un uomo dello Stato, un funzionario impeccabile, troppo scomodo per la mafia tanto che il 21 luglio del 1979 alle 8.10 del mattino il suo killer ha scelto di colpirlo alle spalle. Una vigliaccheria che faceva tremare la mano dell’omicida mentre esplodeva sette colpi di pistola.
Messina, quarant’anni dopo, alla stessa ora, lo ricorda alla presenza di Autorità civili, militari e religiose e di rappresentanti di Enti e Associazioni.