ESSERE CONSAPVOLI DELLA SUPERIORITA’ DELLA NOSTRA CIVILTA’

Giusto ricordare il presidente Silvio Berlusconi come grande appassionato di calcio, con un Trofeo calcistico tra le sue squadre del cuore, il Milan e il Monza, ma ci sarebbe un altro Berlusconi da celebrare, almeno da ricordare, e mi riferisco a quello della politica e del buon senso, della nostra Storia Occidentale.

Lo ha fatto la rivista di Alleanza cattolica, riprendendo un vecchio intervento di Giovanni Cantoni. (“Per l’Occidente e l’Occidente cristiano”, n. 421, Cristianità) Da presidente del Consiglio dei ministri, l’imprenditore di Arcore ha fatto un discorso coraggioso, giusto qualche settimana dopo dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, il 26 settembre del 2001. Berlusconi sosteneva che la  civiltà occidentale è superiore rispetto a quella islamica. Lo ha fatto a Berlino esprimendosi chiaramente, notando una “singolare coincidenza”, fra fondamentalisti islamici e quelli del movimento No-Global, nella radicale critica ai valori del mondo occidentale. “Si cerca di criminalizzare l’Occidente – ha spiegato – come se fosse colpa dei paesi più industrializzati la povertà di cui soffre larga parte del mondo”.  Le parole di Berlusconi hanno sollevato un vespaio, in molti lo hanno attaccato: ‘ma come si permette di dire queste cose’? Il significativo discorso non è passato inosservato, è stato accolto con un certo interesse da Giovanni Cantoni, allora reggente di Alleanza Cattolica.

Anche a Genova, durante il G8, Berlusconi ha ricordato di “aver subito la pressione dei ragazzi occidentali che in modo estremo e violento manifestavano contro la civiltà occidentale e ciò che questa porta nel mondo”. Poi nella conferenza-stampa ha aggiunto: Noi invece dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà; il nostro è un sistema che ha garantito il benessere, il rispetto dei diritti umani e, a differenza dei paesi islamici, il rispetto dei diritti religiosi e politici. Un sistema che ha come valore la comprensione delle diversità e la tolleranza”. Ancora il presidente osserva che, “l’Occidente è stato un grande crogiolo di culture, storie, modi di pensare e di vivere, tradizioni. E’ esattamente l’opposto del pensiero unico”. Inoltre Berlusconi fa notare che, “il valore della diversità è un valore riconosciuto. La capacità di integrazione, la tolleranza e la solidarietà per gli altri sono valori che fanno della nostra civiltà un fatto di cui dobbiamo essere orgogliosi”. Pertanto sbaglia chi, “vuole mettere le due civiltà [quella occidentale e quella islamica] sullo stesso piano”“Dobbiamo essere convinti della superiorità della nostra civiltà – ripete il Presidente del Consiglio – una civiltà che mette al centro, come valore più grande la libertà, che non è patrimonio della cultura islamica”.

A queste parole Cantoni nota come la cultura progressista, del politicamente corretto, pur di valutare come equipollenti tutte le visioni del mondo, è propensa“alla svalutazione e alla criminalizzazione della propria cultura” e fino a diventare “comprensivi”, anche nei confronti del terrorismo.

Certo come sostiene il Prof Plinio Correa de Oliveira, “nella cultura e nella nostra civiltà occidentale, vi sono elementi positivi e negativi”. Una sacrosanta verità, ma secondo Cantoni, quella Occidentale, pur essendo una società degradata, possiede più elementi positivi che negativi. “Le luci hanno la meglio sulle ombre”, ebbe a dire Papa [san] Giovanni Paolo II a proposito della scoperta, della conquista e dell’evangelizzazione del Continente Americano.

Naturalmente sappiamo benissimo che la libertà, non è tutto ma, come la pace, “è la possibilità del molto concesso all’umanità come singoli e come gruppi”. Pertanto, piuttosto che fare l’”apologia dell’illibertà religiosa e politica”, come faceva allora e fa oggi un certo mondo progressista, della cultura woke, del cancel culture, è opportuno che si facciano tutti gli sforzi “per provare storicamente e teoricamente che l’uomo occidentale ha fatto conquiste decisive e irrinunciabili perché ha “scommesso” sull’”ipotesi Gesù”- passo da un richiamo a Blaise Pascal a quello dal titolo di un’opera di Vittorio Messori”. Da questa scommessa, all’uomo occidentale gli è derivata “una straordinaria fecondità, anche scientifica, alla quale niente ci può indurre a rinunciare”.

In conclusione, di fronte alle diverse “culture”, lo storico e filosofo Nicolas Davila, affermava: “Vi sono due atteggiamenti simmetricamente erronei: ammettere un solo modello culturale, concedere a tutti i modelli un identico rango”. E aggiungeva, non accettiamo, “Né l’imperialismo petulante dello storico europeo di ieri; né il relativismo che si vergogna di quello attuale”.

E se ci sono quelli che sono grati al Signore di essere nati in Occidente, nello stesso tempo, questo, non gli impedisce loro di sostenere che se i loro figli fossero nati in Biafra o in Iraq dell’embargo occidentale, “essi sarebbero morti di fame nell’indifferenza dell’Occidente per le sue colpe”. Al che Cantoni risponde che esistono anche quelli che sono grati al Signore di essere nati in Occidente e non nei Paesi islamici, come per esempio gli animasti sudanesi perseguitati e massacrati dal regime islamista di Kartum.

DOMENICO BONVEGNA

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