SISMA, RIFIUTI, DISSESTO: ECCO COSA MINACCIA IL CREATO

“Mettere in sicurezza il territorio costa dieci volte di più. Eppure in Sicilia non si fa prevenzione. E l’Isola, che è la seconda regione d’Italia per patrimonio boschivo dopo la Calabria, è tra quelle a più alto rischio idrogeologico. Servirebbe una cabina di regia istituzionale in materia di salvaguardia dell’ambiente”. Così Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, aprendo, nel Bosco della Ficuzza (Palermo), la tavola rotonda organizzata dall’Arcidiocesi di Monreale sul tema della tutela del creato, in occasione della Giornata ispirata dall’enciclica Laudato Si, di papa Francesco. L’incontro è stato introdotto dall’arcivescovo Michele Pennisi che ha invitato a vivere appieno la “dimensione della misericordia divina verso tutte le creature”. Ed è stato preceduto da un momento di preghiera ecumenica a cui hanno preso parte rappresentanti di chiese cristiane (cattolica, evangelica e ortodossa), dell’ebraismo e dell’Islam. Hanno partecipato al meeting i segretari regionali di Cgil Cisl e Uil (Milazzo, Claudio Barone e Michele Pagliaro), il presidente dell’Ance Sicilia e sindaco metropolitano di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici.
Pennisi, che ha anche tirato le conclusioni, ha dato notizia del documento papale (Usiamo misericordia verso la nostra casa comune) reso noto oggi dalla sala stampa vaticana. Ha parlato di “dialogo tra le diverse religioni e culture” e di “peccati ambientali” ed “educazione alla legalità e alla raccolta differenziata dei rifiuti”. E sulla questione dei rifiuti si è soffermato anche Orlando. Per il presidente dell’Ance, il problema è soprattutto la “confusione normativa che regna e costringe gli amministratori a commettere reati”. “In Sicilia – ha detto – manca un piano aggiornato, non c’è impiantistica. Ci sono solo tre stazioni di trasferenza in tutta la regione e per di più in mano a privati. Non ci sono gli inceneritori per distruggere la quota di raccolta che non si può differenziare”.
Pagliaro ha ricordato che il dissesto idrogeologico dell’Isola è misurato dalle “24 mila frane che si ripetono ogni anno”. Barone ha insistito sulla necessità della certificazione antisismica preventiva per la costruzione di edifici e scuole. E ha rimarcato che “un terzo della Sicilia è in fase di avanzata desertificazione. A farne le spese – ha detto – è anche l’agricoltura”. Per l’assessore Cracolici, tuttavia, l’agricoltura siciliana non è allo sbando. Anzi.
“Nell’ultimo anno – ha affermato l’assessore – il Pil dell’Isola è cresciuto dell’1,5%, quello del settore primario dell’8%”. Il problema siciliano, dunque, riguarda piuttosto la filiera di trasformazione. “Siamo la principale regione italiana per produzione agricola ma tra le ultime per creazione di valore aggiunto al costo dei prodotti agricoli”.
La tavola rotonda, moderata dalla giornalista Alessandra Turrisi, si è conclusa con la testimonianza dei rappresentanti delle diverse religioni.