Sgomitate per i vaccini e operatori di Giustizia. Come distruggere lo Stato

La Giunta Esecutiva Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati ha invitato “i dirigenti degli uffici giudiziari ad adottare, a tutela della salute, energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attività dei rispettivi uffici, senza escludere, nei casi più estremi, anche la sospensione dell’attività giudiziaria non urgente”. L’invito dell’Anm nasce dalla decisione del governo di non prevedere una riduzione dei ritmi dell’attività giudiziaria alla luce della pandemia e di non prevedere più i lavoratori del comparto giustizia tra le priorità per le vaccinazioni (1).

Un potere dello Stato che sciopera contro uno degli altri poteri. Problematico e, nel contempo, sfascista, proprio da parte di chi dovrebbe invece garantire solidità allo Stato.

A parte le numerose battute che si potrebbero fare del tipo “rallentare la giustizia? E chi se ne accorgerebbe…” …. il problema è più drammatico di quanto potrebbe sembrare, anche in considerazione che a chiunque si chieda sulle priorità vaccinali, tolti sanitari, anziani, forze dell’ordine e scuole, a nessuno verrebbe in mente la giustizia.

Per capire, vista la pandemia, è come se i lavoratori dei supermercati (servizio essenziale in pandemia come e forse più della giustizia) facessero le stesse minacce. Anche se all’Anm sono dotti per definizione e al supermercato il contrario, cosa dovrebbe fare l’Autorità esecutiva? Forse per i supermercati manderebbe l’esercito…. Cosa difficile e non auspicabile per la giustizia. Ma questi dell’Anm sono stati espliciti e se dovesse accadere la crisi coinvolgerebbe lo Stato tutto e la nazione (noi utenti dei servizi dello Stato).

Per evitare il braccio di ferro l’Esecutivo dovrebbe desistere e vaccinare dal giardiniere del tribunale al più alto togato?

Noi ovviamente non abbiamo una risposta. Da sudditi, potremo solo trarne le conseguenze qualunque sia la decisione che venga presa, confermando la sfiducia che già c’è verso lo Stato. In questo caso la responsabilità è dell’Associazione nazionale Magistrati.

 

1 – agenzia stampa Agi

Vincenzo Donvito, presidente Aduc