Prezzi al consumo in crescita. La quiete prima della tempesta

L’Istat stima che ad ottobre i prezzi al consumo siano in crescita dello 0,7% a livello mensile e del 3% a livello annuale (1). Aumenti dovuti ai prezzi dei beni energetici, tant’è che escludendoli l’inflazione rimane stabile.

Se diciamo che si tratta di una quiete che precede la tempesta è perché vogliamo essere positivi, chè se usassimo “tragedia” al posto di “tempesta” forse non faremmo torto a nessuno.

Gli aumenti energetici sono arrivati dai primi di ottobre e nelle bollette che arrivano in questi giorni si vedono già i primi risultati.

L’Ue, oltre a dirci di stare sereni perché dopo i primi mesi del 2022 i prezzi dovrebbero diminuire, ha detto ad ogni Stato di vedersela per conto proprio. Il nostro Governo è intervenuto per lenire in parte solo gli aumenti di elettricità e gas, ma non ha fatto nulla per la benzina (2).

Tempesta/tragedia che non potrebbe essere altrimenti visto il contesto politico mondiale di riferimento. La Russia pare (3) si appresti a tagliare ulteriormente il gas che ci fornisce, gas che è spesso utilizzato per alimentare le centrali elettriche. La Cop26 di Glasgow ci ha confermato che al momento dobbiamo ancora dipendere molto dalle energie fossili, i cui padroni non sono interessati a farci spendere meno, ché consapevoli che probabilmente sono gli ultimi anni dei loro cospicui guadagni (le transizioni ecologiche, per quanto lente, sono in corso). La Cop avrebbe potuto essere più incisiva e radicale, ma per gli stop di Cina, India, Stati Uniti non è stato possibile.

Dobbiamo attrezzarci e prepararci individualmente (pur coi flebili aiuti dello Stato) ad un Italia, un’Europa e un Pianeta le cui priorità continuano ad essere quelle di vivere alla giornata, in un modello dove l’altro è sempre ostacolo e non risorsa. Sembra proprio che la pandemia covid non abbi insegnato nulla sulla interdipendenza di tutti e la necessità  di non ignorarsi e non combattersi. Una volta a queste logiche si faceva fronte con le guerre guerreggianti, oggi si usano le guerre dei mercati, come quelli energetici.

ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori 

 

NOTE

1 – https://www.aduc.it/notizia/prezzi+al+consumo+crescita+istat_138344.php

2 . per un prodotto la cui componente fiscale si avvicina al 70%… non è che non esistessero margini operativi rispetto al costo della materia prima che cresce a livello mondiale.

3 – anche come ricatto per la cosiddetta crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia.

4 – https://www.aduc.it/articolo/ora+che+cop26+conclusa+investimenti+consumi+allo_33501.php