I condannati senza diritti per i 5stelle

Il vero problema non è che non ci sono case per gli onesti, il vero problema è che non ci sono case

Dopo le futili esternazioni contro gli ambulanti della Villa Mazzini, l’ultima proposta della deputata messinese 5stelle, Angela Raffa, non sta né in cielo né in terra. Le sue affermazioni fanno parte di un frasario giustizialista che rimuove le ragioni di chi subisce una condanna perché in grave difficoltà economica.

Le assegnazioni per chi sta nelle baracche non lo decide nessun bando, ma essi fanno riferimento ai nuclei familiari censiti all’interno delle zone risanamento che, per gli effetti della Legge 10/90 prima e poi per la legge 4/2002, hanno diritto a usufruire di una casa popolare una volta risanate le zone attualmente occupate dalle baracche.

Inoltre, inserire un meccanismo che in qualche modo sfavorisca chi ha condanne penali all’interno delle graduatorie ordinarie entra in contrasto con gli attuali dispositivi regionali che regolamentano i criteri di accesso all’edilizia residenziale pubblica. Questi ultimi sono esclusiva competenza della Regione.

La proposta della Raffa sarebbe un tipo di dispositivo che potrebbe escludere chi subisce condanne anche alimentante da necessità dovute alle proprie condizioni socio-economiche e chi quotidianamente lotta per il diritto alla casa.

Molto spesso chi decide di alzare la testa e passare alla denuncia attraverso lo strumento della mobilitazione e dell’occupazione di immobili abbandonati e lasciati all’incuria rischia di essere denunciato e condannato.

Portare alla luce l’immenso spreco di patrimonio pubblico abbandonato, mentre le istituzioni non riescono a produrre soluzioni efficaci al fine di arginare il problema della precarietà abitativa, non dovrebbe diventare una colpa.

Proposte pericolose che non migliorano lo stato delle cose, ma anzi alimentano il mantra per cui chi rimane pulito può essere premiato (di cosa?), e chi invece cerca di ribellarsi potrebbe essere punito. Oltre a questo, aggiungo che a oggi il vero problema non è che non ci sono case per gli onesti, il vero problema è che non ci sono case.

Quindi invito la deputazione messinese di interessarsi nei luoghi del loro governo a far arrivare per la città di Messina fondi strutturali che puntino a potenziare l’edilizia residenziale pubblica. D’altronde per le circa 6000 famiglie che avrebbero bisogno di un’offerta di alloggi sociali sarebbe altamente più utile.

 

Clelia Marano, Presidente del Collegio di Garanzia Nazionale dell’Unione Inquilini