Bamboccioni della politica, a spese del popolo italiano

Businessman writing on a document

La Commissione europea ha bocciato la manovra economica dell’Italia e ha raccomandato l’apertura  della procedura di infrazione per violazione delle regole sul debito.

 

Cosa risponde il vicepremier, Matteo Salvini, alla lettera di contestazione della Commissione? “E’ arrivata la lettera da Bruxelles? Aspetto quella di Babbo Natale.”, il che equivale al “me ne frego”. A parte il fatto che Babbo Natale non invia lettere, ma ne riceve, quello che Salvini riceverà sarà la calza della Befana, piena di carbone.

 

Non ne hanno azzeccata una: il decreto Dignità che doveva aumentare i posti di lavoro ha, invece, aumentato i disoccupati; il decreto sulla pace fiscale e edilizia si è trasformato in guerra agli onesti; nel disegno di legge anticorruzione ci finisce un emendamento che favorisce i corrotti; quello sulla immigrazione fa aumentare gli immigrati clandestini.

Non c’è un provvedimento che si salvi.

Dal 1 giugno, varo del governo legastellato, sono stati bruciati obbligazioni, azioni e interessi sui BtP per un valore di 150 miliardi di euro.

Lo spread veleggia sui 300 punti e il che porta alla restrizione del credito per cittadini e imprese.

I risparmiatori non si fidano più di sottoscrivere a piene mani i titoli di Stato. Altro che speculatori!

Sono a rischio i fondi strutturali europei, quelli, cioè, per la coesione, per lo sviluppo regionale, per l’agricoltura e per la pesca, per un valore di 73 miliardi, dei quali il nostro Paese è tra i maggiori beneficiari.

 

Per acquisire voti alle elezioni europee il duo Salvini-Di Maio sta portando l’Italia verso il baratro.

 

“Tanti nemici, tanto onore”, potrebbe essere lo slogan  di Salvini e Di Maio, e di “nemici”, nel loro immaginario, ne hanno collezionati molti: dalla BCE alla Banca d’Italia, dal Fondo Monetario internazionale all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, dall’Istat all’Inps, dalla Corte dei Conti all’Ufficio parlamentare di bilancio e alle agenzie di rating.

Nel novero dei “nemici”, Salvini e Di Maio hanno aggiunto 26 Paesi su 27 dell’Unione europea e 18 Paesi su 19 dell’Eurozona.

Un capolavoro politico realizzato in pochi mesi.

Bamboccioni della politica, a spese del popolo italiano.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc