
L’esclusione dal lavoro va fermata: il tasso di occupazione femminile è al 53,3%, solo il 34,3% dei detenuti lavora e appena il 33,5% delle persone con gravi limitazioni è occupato. L’inclusione di genere, di chi sta scontando una pena detentiva e delle persone con esigenze particolari, unitamente a un maggiore accesso al lavoro dei giovani, può favorire lo sviluppo del Paese.
A rompere il muro del silenzio è il libro “Side by Side: oltre la diversità, creare unicità e valore nelle aziende e per le istituzioni”, scritto da Filippo Poletti, insieme all’associazione cultura economica e sociale Side by Side che sarà in vendita, a partire dal 24 ottobre, in tutte le librerie e negli store online.
«All’Italia di oggi – spiegano l’autore Filippo Poletti, i fondatori Alessia Salmaso, Fulvio Matteoni e Joelle Gallesi – serve sviluppare un’inclusione sempre più ampia. Alle parole devono seguire azioni mirate, affinché la diversity e l’inclusion si traducano in politiche aziendali strutturate anche nel settore privato come, ad esempio, una strategia di procurement che privilegi, in fase di gara, la selezione di fornitori che dimostrino un impegno concreto e misurabile verso l’inclusione. Il nostro paese si trova di fronte a grandi sfide demografiche e socio-economiche che richiedono soluzioni innovative. Un mercato del lavoro più inclusivo, che valorizzi le competenze di tutti, è un motore imprescindibile per la crescita. Le aziende pubbliche o private, attente a valorizzare l’unicità, sono più creative e capaci di attrarre i collaboratori. Solo attraverso un approccio integrato è possibile costruire un Paese più competitivo».
I NUMERI DELL’ESCLUSIONE IN ITALIA. Gli ultimi dati parlano chiaro: secondo il rapporto sul mercato del lavoro redatto dal Cnel, il tasso di occupazione femminile è ancora indietro, mentre la partecipazione maschile al mercato del lavoro si attesta al 71,1%, con un divario di genere di quasi 18 punti percentuali. Il divario si riduce per effetto dell’aumento dei tassi di occupazione femminili più marcato di quelli maschili all’aumentare del livello di istruzione raggiunto: il tasso di occupazione tra le laureate di 25-64 anni è, infatti, di 19 punti percentuali superiore a quello delle diplomate (soli 4,3 punti percentuali tra gli uomini) e, tra le diplomate, di 25,6 punti percentuali più elevato di quello tra le donne con al massimo la licenza media inferiore (14,9 punti percentuali tra gli uomini).
Limitata – come indica il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – anche l’occupazione della popolazione carceraria pari al 34,3% (21.235 lavoratori divisi tra 19.985 uomini e 1.250 donne), di cui appena il 14,9% alle dipendenze di soggetti terzi (3.172 lavoratori), dentro e fuori dal carcere. Sotto ai riflettori anche il quadro delle diverse abilità registrato dall’Istat: solamente il 33,5% delle persone con gravi limitazioni, su un totale di circa 3 milioni, risulta occupato.
Infine, è importante considerare i divari occupazionali tra le generazioni: il tasso di disoccupazione diffuso dall’Istat cresce al diminuire dell’età, penalizzando i più giovani, rispettivamente il 21,6% per i 15-24enni, il 10,3% per i 25-34enni, il 5,7% per i 35-49enni e il 3,7% per i 50-64enni.
FIONA MAY E ANNALISA MINETTI: RICONOSCERE L’UNICITÀ PER COSTRUIRE OPPORTUNITÀ. Nel libro pubblicato da LIT – che vede la presenza di quasi 30 voci come Paola Corna Pellegrini di Winning Women Institute, Sonia Maria Melchiorre del Comitato unico di garanzia dell’Università degli Studi della Tuscia, Alexa Pantanella di Diversity & Inclusion Speaking, Paola Accornero di Retail Institute Italy, e della giornalista Flavia Filippi, fondatrice dell’associazione non profit Seconda Chance – le ambasciatrici di Side by Side Fiona May e Annalisa Minetti raccontano il valore dell’inclusione: «Essere fianco a fianco di una persona – precisa Fiona May – significa molto di più che stare accanto fisicamente a qualcuno: è un impegno a esserci, ascoltare e condividere la responsabilità».
«Riconoscendo l’unicità di ciascuno – sottolinea invece Annalisa Minetti – il lavoro può essere un diritto di tutti. Tutti possono ambire a fare cose più difficili, consapevoli che è possibile farle insieme».
«L’inclusione – rimarca Alessia Salmaso – non è una gentile concessione, ma il motore che spinge verso un cambio di paradigma. Le pari opportunità non nascono dal “concedere” spazio, ma dal creare le condizioni affinché le persone possano esserci, restare e fiorire nelle organizzazioni, nelle istituzioni e nelle comunità».
«L’approccio – aggiunge Fulvio Matteoni – deve essere metodico: non rivoluzioni improvvise, ma un aumento di passo progressivo verso l’unicità nel rispetto reciproco».
«Il lavoro – conclude Joelle Gallesi – costruisce identità, relazioni e dignità. Un’azienda che esclude si impoverisce, mentre un’azienda che include innova e cresce».
L’IMPEGNO DELLE AZIENDE PER LA VALORIZZAZIONE EQUA E INCLUSIVA DELLE PERSONE. All’appello di Side by Side a promuovere l’inclusione nel mondo del lavoro hanno già risposto diverse aziende: Allianz Global Investors, Autostrade per l’Italia, Carrefour Italia, Cisco Italia, Danone Italia, ENGIE Italia, GXO Logistics Italy, Hunters Group, IKEA Italia, Kantar Insights Division Italy, Leroy Merlin Italia, Nhood Services Italy, NTT DATA Italia, Perfetti Van Melle Italia e Gruppo VéGé.