COVID E CLIMA STESSI SACERDOTI, STESSI DOGMI AUTORITARI

La stampa insiste nel dare risalto alla cosiddetta emergenza climatica, anch’io cerco di  trattare il tema, e di dare il mio contributo partendo dal buon senso per smascherare la perniciosa ideologia verde condivisa più o meno consapevolmente dalla nuova sinistra.

Gli effetti dell’ideologia che annebbia e acceca si vedono su certi articoli pubblicati sui giornali vedi quello di Beppe Sevegnini sul Corriere della Sera, segnalato da Atlanticoquotidiano.it (Gianluca Spera, Continuità Covid-clima: stessi dogmi autoritari stessi sacerdoti, 31.7.23, atlanticoquotidiano.it)

Lo scrittore e saggista compone un bel minestrone per colpire e squalificare chi si oppone alla narrazione del pensiero verde. Senza troppe parole Sevegnini si scaglia contro il negazionista climatico associandolo in ordine cronologico a Putin, un No vax, un ammiratore di Donald Trump. Sostanzialmente secondo Spera, il Sevegnini è stato capace di condensare almeno tre luoghi comuni misti a una buona dose di inconsistenti associazioni tra situazioni tra loro separate. È chiaro che, secondo il Severgnini-pensiero (che poi è il medesimo dell’informazione mainstream) sono da annoverare tra i rivoltanti no vax anche coloro che erano (e sono) contrari ai trattamenti sanitari obbligatori e alle diavolerie normative tipo Green Pass.. Attenzione allo scrittore del Corriere bisognerebbe ricordare che Trump può essere simpatico o meno, ma è stato un presidente democraticamente eletto dal popolo americano e tra l’altro il principale. Si può condividere più o meno la sua politica, ma è indubbio che il potere mediatico quando non riesce ad arginarlo nelle urne cerca sempre di demonizzarlo. Per quanto riguarda il richiamo a Putin, sembra “un po’ la mossa della disperazione, come il lancio nel mucchio all’ultimo minuto delle partite di calcio quando si tenta di strappare in extremis un pareggio”. Se vogliamo essere precisi, non ci sembra che l’atteggiamento nei confronti di Putin sia stato così ostile da parte di tanti leader occidentali, italiani compresi, fino all’invasione dell’Ucraina. Basta sfogliare l’album dei ricordi.

Infine, per quanto riguarda l’aspetto pandemia, si preferisce  ricomprendere nell’ampio contenitore no vax chiunque sia ritenuto un pericolo per la società perché non si è allineato alla dottrina sanitaria.

Andiamo alle soluzioni proposte dai novelli anabattisti verdi, vediamo se sono percorribili e sostenibili, e se i loro toni apocalittici sono adeguati oppure esagerati. Come dovremmo rispondere secondo loro alla catastrofe climatica in atto”?

Se veramente ci stiamo avvicinando alla fine dei tempi, “quali sarebbero le soluzioni proporzionali e praticabili per arrestare questo cataclisma? Si chiede l’editorialista di Atlantico, “Consegnarsi alla Cina acquistando auto elettriche? Prosciugare i risparmi della popolazione per rendere le abitazioni conformi ai diktat green di Bruxelles? Ridurre o azzerare gli spostamenti come ai tempi del Covid? Bloccare il traffico aereo? Sono percorribili questo tipo di soluzioni o sarebbero l’ennesimo supplizio imposto ai cittadini senza aver la certezza di incidere realmente sul clima?”

Comunque sia “tutte queste proposte oltre a essere utopistiche e costose racchiudono il solito germe autoritario. Interroghiamoci, per caso, “siamo davvero tornati davvero ai tempi del Covid: da una parte la narrazione dominante che non ammette obiezioni e dall’altra una minoranza che prova a non soccombere di fronte a questo ennesimo delirio?”. L’unica risposta sensata è quella di non accettare ulteriormente a che la nostra libertà, dopo l’altare sanitario ora venga immolata su quello ambientalista.

DOMENICO BONVEGNA

dbonvegna1@gmail.com