Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui

Gv 13,31-33a.34-35

Quando (Giuda) fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi.Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri".

di Ettore Sentimentale

Gesù è sul punto di lasciare i discepoli e manca poco al momento in cui non sarà più con i suoi. Egli parla loro con una tenerezza speciale: “Figlioli miei, mi resta poco tempo da condividere con voi”. La comunità è piccola e fragile e sta nascendo in questa circostanza. I discepoli sono come fanciullini: che ne sarà di loro se restano senza il Maestro?
Gesù li prepara facendo loro un dono: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi”. Se si ameranno scambievolmente con l’amore con cui li ha amati Gesù, lo sentiranno vivo in mezzo a loro. L’amore che hanno ricevuto da Gesù, continuerà a diffondersi fra di essi.
Per questo Gesù aggiunge: “Il segno attraverso il quale tutti conosceranno che siete miei discepoli sarà quello dell’amore vicendevole degli uni per gli altri”. Quello che permetterà di scoprire realmente se una comunità che si dice cristiana è realmente “gesuana”, non sarà la professione della fede, né l’osservanza di certi riti, né il compimento di una disciplina, ma l’amore vivo dello Spirito di Gesù. Solo questo amore fa emergere la propria identità.
Ma come possiamo viverla in una società dove si è imposta la “cultura dell’interscambio”? Le persone si scambiano di tutto: oggetti, servizi, prestazioni… Tantissime volte anche i sentimenti e i corpi…
ErichPinchasFromm, psicoanalista e psicologo tedesco, in “L’arte di amare” (disponibile anche sul web in pdf) afferma che “l’amore è un fenomeno marginale nella società contemporanea”. Sempre più, la gente capace di amare è un’eccezione. Questa analisi potrebbe forse risultare pessimista o sbrigativa, ma è necessario che per sopravvivere oggi l’amore cristiano, deve sapere resistere a tutte le intemperie che imperversano nella società attuale. Non è possibile, infatti, vivere un amore ispirato da Gesù e nello stesso tempo essere immersi nel “do ut des” che predomina sostanzialmente nel mondo.
Se la Chiesa si va sciogliendo (come la neve al sole) nella società contemporanea non è solo per la crisi profonda delle istituzioni religiose, ma è dovuto al fatto di non vedere nelle nostre comunità discepoli di Gesù capaci di amare come amava lui. Manca il “distintivo”, lo specifico cristiano.
Malgrado ciò i cristiani parlano molto dell’amore, ma non sempre gli danno il suo vero contenuto, a cominciare dallo spirito e dalle attitudini concrete di Gesù. Si tratta semplicemente di “amar come Gesù amò, sognar come Gesù sognò…”. È uno dei tanti testi della raccolta “Canti di preghiera e di liberazione”, eseguito da Padre Zezinho. Invito tutti ad ascoltarlo con semplicità ed apertura d’animo. Aiuta a pregare e libera la mente e il cuore dalle stupide elucubrazioni mentali.