TRA SOLIDARIETÀ E SPERANZA: IL LAVORO SILENZIOSO DEI VOLONTARI DEL CISOM ATTRAVERSO L’OBIETTIVO DI ANDREA PARTITI

Nel cuore dell’Emilia-Romagna, dove la solidarietà e il sostegno alle persone in difficoltà sono valori fondamentali della comunità, si è sviluppata un’esperienza unica e toccante. Il fotografo professionista Andrea Partiti ha raccontato, da tre anni a questa parte, il lavoro svolto dai volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM dell’Emilia-Romagna, in particolare del Gruppo Piacenza, scoprendo il lavoro straordinario svolto da questi angeli custodi.

I volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta si impegnano in un servizio di aiuto e soccorso alla comunità, offrendo il proprio tempo e le proprie competenze per supportare le persone più vulnerabili, tra cui i senza fissa dimora. Il loro compito è molto più di un semplice intervento di emergenza: si tratta di portare conforto, dignità e speranza a chi vive situazioni di disagio e difficoltà estrema. Il fotografo ha deciso di raccontare la loro preziosa missione attraverso il linguaggio universale delle immagini.

Ha iniziato a seguirli durante le uscite delle Unità di Strada che, di notte, in estate come in inverno, non fanno mancare il loro aiuto ai senza fissa dimora. Attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica, Andrea ha catturato i momenti di empatia, calore umano e dedizione che questi volontari riversano ogni giorno nelle loro azioni. Ogni fotografia racconta una storia, esprime un’emozione, trasmette un messaggio. Gli scatti hanno colto l’anima di questi volontari mentre si prendono cura delle persone senza dimora: dalla distribuzione di pasti e vestiario, alla semplice compagnia, all’ascolto delle loro storie di vita.

Spinto dalla volontà di voler dare anche lui un aiuto, Andrea ha avuto un’idea: trasformare le sue fotografie in una mostra dal nome “Gli Ultimi saranno i primi. Portare speranza nelle strade di Piacenza”. Grazie all’impegno e disponibilità dei volontari, all’immediato interesse e aiuto di Andrea Milano e Gabriele Galato, rispettivamente Capo e Vice Capogruppo del CISOM di Piacenza la mostra è diventata una realtà, con un notevole successo di pubblico, il quale è rimasto colpito dai suoi scatti che raccontavano la bontà dei cuori dei volontari e il coraggio dei senza fissa dimora. Ma il fotografo non si è fermato qui, ha voluto che queste immagini avessero un impatto ancora più significativo, così ha deciso di metterle all’asta. L’obiettivo era raccogliere fondi per una causa ancora più grande: fornire al Gruppo Piacenza del CISOM un defibrillatore per le attività di soccorso un dispositivo fondamentale per garantire soccorso immediato in situazioni di emergenza.

 Collaborare con Andrea Partiti durante le uscite con il CISOM è stata un’esperienza che mi ha profondamente toccato. Ho potuto osservare da vicino la sua dedizione nel raccontare le storie di chi vive per strada e nel mostrare il lavoro dei volontari. Le sue fotografie sono riuscite a catturare l’anima di queste persone e a trasmettere empatia e consapevolezza. Sono contento di aver avuto l’opportunità di far parte di questo progetto e spero che le sue immagini possano continuare a ispirare gli altri a unirsi al CISOM impegnandosi a portare solidarietà e speranza nelle strade“, dichiara Andrea Milano, Capo Gruppo di Piacenza.

Questa è la storia di Andrea Partiti, un fotografo che ha cercato di catturare con il suo obiettivo le emozioni e le storie che si celano dietro le persone e i luoghi.

Finora, nei miei progetti personali, ho trattato argomenti vari: ho realizzato reportage sulle catastrofi naturali sul lockdown e sulle prima vaccinazioni a Piacenza, sulle proteste di piazza  e sull’intimità relazionale  dei frequentatori dei club in cui ho lavorato e, grazie ad Andrea Milano, Capo Gruppo del CISOM Piacenza, mi sono reso conto che c’era una realtà completamente sconosciuta a me, quella del mondo del volontariato e delle persone bisognose che incontriamo quotidianamente, ma che quotidianamente ignoriamo. Sono rimasto colpito dal coinvolgimento di Andrea nei panni del volontario, ho capito che era il momento di realizzare un progetto personale diverso dai precedenti. Così, ho deciso di seguirlo e insieme abbiamo iniziato questo viaggio, con la speranza di contribuire a una maggiore consapevolezza e apprezzamento per il mondo del volontariato e delle persone che dedicano la loro vita agli altri. Questa esperienza è la dimostrazione di come l’arte della fotografia possa unire le persone in un’unica missione: quella di diffondere solidarietà e speranza”. Attraverso questo progetto Andrea ha contribuito a migliorare la vita di molte persone, mettendo in luce il valore inestimabile del lavoro svolto dai volontari del CISOM.

C’è stata anche una grande soddisfazione personale nel vedere i miei lavori esposti per la prima volta, essendo ancora under 30. Volevo suscitare riflessioni nei visitatori riguardo alle tematiche connesse alla vita in strada e alle difficoltà che ne derivano, mostrare loro cosa fa il CISOM per migliorare le condizioni di coloro che sono ai margini. La realtà del volontariato e delle persone senzatetto è spesso misconosciuta e trascurata. Spero di essere riuscito a trasmettere empatia e consapevolezza riguardo alle sfide che i volontari affrontano quotidianamente, e che possiamo tutti riflettere su come contribuire a rendere il mondo un posto migliore per tutti, senza lasciare nessuno indietro.

Situazioni particolari che ho incontrato durante le uscite con i volontari? Ce ne sono state tantissime. Una cosa che mi ha colpito profondamente riguardo alle persone bisognose è stato il loro immenso desiderio di affetto e calore umano, oltre ai bisogni primari come cibo, acqua e medicine. È incredibile quanto queste persone abbiano bisogno di amore e vicinanza. Questo aspetto viene spesso sottovalutato da coloro che non hanno esperienza nel volontariato. Tra tutte le persone che abbiamo assistito, una che mi ha particolarmente colpito è stata Claudia, una signora che vive per strada da quasi trent’anni, un tempo veramente lungo. Nonostante la sua condizione, non chiede mai nulla. La sua storia personale mi ha fatto riflettere sulle molteplici sfaccettature della vita di strada e su quanto sia complessa e spesso misconosciuta. Ogni individuo ha la sua storia unica, fatta di sfide, resilienza e dignità. È stato un onore poter entrare in contatto con persone come lei e imparare da loro, non solo come volontario, ma anche come essere umano. La mia esperienza con il volontariato e con il mondo delle persone senzatetto mi ha insegnato a guardare oltre le apparenze e a valorizzare l’importanza di tendere una mano e offrire sostegno a chi ne ha bisogno. Se le mie fotografie riusciranno a influenzare l’opinione delle persone riguardo al CISOM e a contribuire a far avvicinare più persone al mondo del volontariato non posso esserne certo. La mia speranza è che attraverso queste immagini, le persone possano cogliere la passione e l’impegno straordinario dei volontari nel garantire un aiuto costante. Per quanto riguarda questo progetto, vorrei proseguire il racconto del CISOM oltre i confini della mia città e perché no dell’Italia. Magari potrei farlo proprio come volontario, in modo da poter conoscere ancora più da vicino questa realtà.