Moda e Arbitrato: è di 86,7 milardi il giro d’affari della moda in Italia

Milano è la prima provincia italiana per fatturato moda. In Camera Arbitrale di Milano (CAM) il 50% degli arbitrati che riguardano la moda è internazionale. Chi ricorre all’arbitrato è un brand di lusso nel 40% dei casi.  Le imprese del lusso possono fare ricorso alla CAM per difendere il proprio marchio da usi illeciti su Internet, tramite la procedura di riassegnazione dei nomi a dominio “.it”. Dall’inizio dell’attività, CAM ha gestito 3 mila arbitrati, oltre 14 mila mediazioni e 240 riassegnazioni di nomi a dominio. È di 630 milioni di euro il valore complessivo annuo degli arbitrati CAM.

Milano – Sempre più imprese italiane e straniere, che operano nel settore della moda, fanno ricorso all’arbitrato e alla mediazione per risolvere le controversie legate principalmente alla distribuzione, tutela del marchio, compravendita, fornitura. Milano viene scelta sempre più spesso dalle imprese straniere come sede per risolvere le controversie: in base ai dati CAM degli ultimi 5 anni un arbitrato della moda su due è internazionale, ovvero almeno una delle parti è straniera.

Il 40% di chi ricorre all’arbitrato CAM è un brand di lusso. Oltre all’arbitrato è possibile fare ricorso allo strumento della mediazione per risolvere liti e conflitti in ambito fashion e luxury: il contenzioso nelle mediazioni gestite da CAM negli ultimi 5 anni ha riguardato questioni relative all’affitto di azienda nel 39% dei casi e alla locazione in un caso su tre. Non sono mancate liti relative alla violazione della proprietà intellettuale, a rapporti societari, all’organizzazione di eventi e persino ai danni da diffamazione. Anche per la mediazione sono per lo più i grandi nomi della moda a farvi ricorso, una buona percentuale è rappresentata inoltre dalle catene di fast fashion, non mancano attività in franchising e singole boutique. La crisi pandemica ha generato un gran numero di procedimenti di mediazione che hanno avuto esito positivo nel 70% dei casi in cui le parti hanno deciso di avviare la mediazione.

Inoltre, dal 2008 – anno di attivazione del servizio di Riassegnazione dei nomi a dominio “.it” – sono state depositate in CAM 27 richieste di riassegnazione da parte di aziende del lusso, tra cui Prada, Peuterey, Cipriani Couture, Calvin Klein, Armani, Bottega Veneta. La procedura di riassegnazione è uno strumento specifico per la lotta al c.d. cybersquatting, cioè l’accaparramento illecito di nomi a dominio (i siti web) identici o confondibili con marchi registrati. Queste 27 procedure sono tutte terminate con esito positivo per il reclamante, ossia per il detentore del marchio.

 

Dati CAM complessivi. CAM dall’inizio della propria attività ha gestito 3 mila arbitrati, oltre 14 mila mediazioni e 240 Riassegnazioni di nomi a dominio. Negli ultimi 5 anni, dal 2018 al 2022, sono state depositate 585 nuove domande di arbitrato, in media 117 all’anno, pari a circa 10 nuove domande al mese, una ogni tre giorni lavorativi. Per quanto riguarda la mediazione, negli ultimi 5 anni sono state depositate 4.700 nuove procedure di mediazione, in media oltre 940 all’anno, pari a quasi 3 nuove domande al giorno. In totale dal 2008 ad oggi sono state gestite 240 richieste di riassegnazioni di nomi a dominio in CAM.

 Dati economici moda Italia/Milano. Il settore della moda crea un giro d’affari in Italia pari a 86,7 miliardi di euro all’anno e il 15,6% di questo valore è concentrato a Milano, il cui volume d’affari vale 13,5 miliardi di euro all’anno. L’export di Milano del settore moda nei primi sei mesi dell’anno ha un valore di 4,9 miliardi, pesa il 16% dell’export del settore moda nazionale ed è cresciuto del 31,4% nel 1° semestre del 2022 rispetto al 1° semestre del 2021. Questi in sintesi i dati presentati dalla Camera Arbitrale di Milano in preparazione della 13° edizione dell’Annual Conference, dedicata quest’anno all’arbitrato per le imprese del settore della moda. (Fonte: Elaborazione Studi, Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano MonzaBrianza Lodi su dati Infocamere al terzo trimestre 2022, Istat – gennaio-giugno 2022; per i ricavi delle vendite l’anno di riferimento è il 2021). 

Milano è la capitale della fashion industry nel mondo – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano e in un settore economico così importante esistono controversie particolarmente delicate per la cui gestione sono necessarie competenze tecniche, una rapida risoluzione del conflitto e una particolare attenzione alla privacy di entrambe le parti. Sono queste tutte caratteristiche tipiche degli strumenti di ADR – Alternative dispute resolution, come l’arbitrato e la mediazione, che presentano molti vantaggi per l’industria della moda. Proprio al comparto della moda e agli spazi di un utilizzo “intelligente” dell’arbitrato da parte delle imprese del settore abbiamo dedicato la 13° edizione della nostra Annual Conference, che vuole essere un appello anche per evidenziare come Milano e l’Italia grazie ai c.d. sistemi di ADR possano offrire soluzioni ai conflitti tra imprese di diversa nazionalità e appartenenti a sistemi giuridici diversi. I numeri ci dicono che sempre più imprese fanno ricorso all’arbitrato CAM per risolvere le controversie nel settore moda e Milano diventa sempre più internazionale anche per la risoluzione delle stesse controversie.”