Istat: crescono reddito e consumi delle famiglie, cala il risparmio

Dichiarazione del Prof Mario Draghi al termine del colloqui con il Presidente Sergio Mattarella,al Quirinale (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

l Conto delle Amministrazioni pubbliche (AP), e le stime relative alle famiglie e alle società presentati in questo comunicato stampa sono parte dei Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle famiglie e alle società in forma destagionalizzata.

Nel terzo trimestre 2021 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al -6,2% (-9,8% nello stesso trimestre del 2020).

Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -2,9% (-6,4% nel terzo trimestre del 2020).

Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -2,0% (-4,2% nel terzo trimestre del 2020).

La pressione fiscale è stata pari al 41,0%, in aumento di 2,0 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 3,6%.

La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’11,0%, in diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

A fronte di un aumento dello 0,6% del deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie, il potere d’acquisto è cresciuto dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

La quota di profitto delle società non finanziarie, stimata al 42,8%, è aumentata di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 21,5%, è diminuito di 0,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.