Disagio sociale ai minimi, ma c’è preoccupazione per il futuro

Disagio sociale: il Misery Index Confcommercio ha toccato quota 17,1 punti, il valore più basso dall’estate del 2011 (disoccupazione estesa al 13,1%, prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto +0,8%). Ma il “marcato rallentamento dell’attività economica” rischia di invertire la tendenza.

A gennaio il Misery Index Confcommercio ha toccato quota  17,1 punti, il valore più basso dall’estate del 2011, con un calo dello 0,2% rispetto a dicembre. Si tratta di una dinamica, sottolinea l’Ufficio Studi Confcommercio, “imputabile alla componente inflazionistica, elemento che porta a valutare con molta cautela i risultati raggiunti in termini di ridimensionamento dell’area del disagio sociale.

In un contesto di marcato rallentamento dell’attività economica, che potrebbe produrre nei prossimi mesi un peggioramento sul versante del mercato del lavoro, la moderata ripresa dell’inflazione porterebbe, infatti, a una repentina inversione delle dinamiche riportando l’indicatore sui valori registrati nei mesi centrali del 2018”. Nel mese  la disoccupazione estesa è salita al 13,1% (+0,1% rispetto a dicembre), mentre i prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,8% (+1,2% sul mese precedente).