De Palma: Ministro Speranza permetta finalmente alle regioni l’attivazione delle prestazioni aggiuntive per gli infermieri dipendenti

Il Presidente del Sindacato Infermieri italiani rivolge un appello al numero uno del Ministero della Salute: «E’ il momento delle scelte concrete e vincenti che diano impulso alla costruzione di un nuovo sistema sanitario, incentrato sulle forze che già abbiamo in casa, sull’esperienza e le qualità dei professionisti che hanno fin ora sorretto il peso della pandemia e sono pronti a continuare a farlo. Per portare a termine l’immunizzazione di massa con un piano vaccini degno di tal nome, ma anche per sostenere il peso dei ricoveri nelle aree covid, servono gli infermieri dipendenti del nostro SSN. Per tanto il Ministro adotti un provvedimento che consenta alle regioni di avere le risorse necessarie, ed immediatamente utilizzabili, per retribuire gli operatori sanitari che lottano in prima linea, ed ormai da tempo, contro il Covid».

Non è più il momento di indugiare. Non possiamo più permetterci indecisioni, o ancor peggio tentennamenti e lungaggini che rischierebbero di creare un effetto boomerang sulla già vessata salute degli italiani.

Non possiamo più permetterci passi falsi. Vista la cronica carenza di infermieri con cui dobbiamo ancora convivere, dobbiamo puntare seduta stante sulle forze, sulle qualità, sull’esperienza dei professionisti che abbiamo già in casa. In ballo c’è una sfida da vincere, delicatissima, quella dell’immunità di massa degli italiani e della funzionalità dei servizi del SSN. Per tanto non ci resta che fare affidamento ancora una volta sui nostri infermieri dipendenti, chiedendo loro di condividere il peso delle vaccinazioni e se necessario di dare il loro supporto per sostenere chi già combatte nelle aree covid.

Per arrivare a questo obiettivo, così come abbiamo fatto precedentemente con le regioni, rivolgiamo oggi un appello al nostro Ministro della Salute, On. Roberto Speranza.

Gli ricordiamo che alcune settimane fa, il numero uno della Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome, nonché assessore alla sanità del Piemonte, Luigi Icardi, gli aveva inviato una lettera, sollecitandolo senza mezzi termini ad attivare, presso tutte le Regioni, il percorso che prevede l’impiego degli infermieri dipendenti attraverso le cosiddette prestazioni aggiuntive. Parliamo di quelle prestazioni che considerammo sin da subito anche una nostra vittoria, perchè per primi, con il nostro sciopero e le nostre manifestazioni in tutta Italia, riuscimmo a ottenere, dal Presidente del Comitato di Settore Caparini, un’apertura concreta, un dialogo, la disponibilità rispetto alle nostre richieste e che, successivamente, abbiamo avuto la soddisfazione di vedere inserite in finanziaria.

Questo ha dato di certo lo slancio alle Regioni per chiedere al Ministro, con la loro ultima lettera già oggetto di nostro comunicato e pieno sostegno, risposte concrete per le risorse da destinare agli infermieri italiani. Oggi siamo noi, come sindacato, a scendere nuovamente in campo, chiedendo al Ministro di non attendere oltre».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, rivolge un appello all’On. Roberto Speranza.

«Caro Ministro ora è il momento di intervenire. Attraverso la lettera di Icardi, che abbiamo pubblicamente sostenuto sin dal primo giorno, perchè nei fatti esprime anche il nostro pensiero e le nostre richieste, ora siamo noi a rivolgerci direttamente a lei. Gli infermieri rivestono un ruolo fondamentale per la salute della cittadinanza. Ci sono più di 100mila professionisti che possono scendere in campo per sorreggere il peso del piano vaccini e non solo, hanno infatti l’esperienza per sostenere i servizi sanitari regionali, ai vari livelli, nel migliore dei modi.

Occorre adesso un decreto che consenta alle regioni di utilizzare i fondi per le prestazioni aggiuntive di cui parliamo evitando qualsiasi lungaggine burocratica. Le Regioni aspettano una risposta, i cittadini italiani aspettano una risposta. Gli infermieri ci sono e sono sempre pronti a lottare. Vanno creati i presupposti per retribuirli come meritano e per metterli nella condizione di svolgere al meglio gli incarichi per i quali questo Paese li ha formati».