Carabinieri Nas: 10 persone deferite in stato di libertà a seguito di indagini e accertamenti in diverse parti d’Italia

I Carabinieri del NAS di Genova, nell’ambito di una vasta indagine sulle verifiche per l’osservanza delle norme che regolano l’esecuzione di esami di diagnostica di laboratorio erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, hanno denunciato 5 persone – due medici dirigenti del servizio di ematologia, due infermieri e un operatore socio-sanitario – per avere, in concorso tra loro, eseguito esami diagnostici attraverso l’utilizzo fraudolento del sistema di accettazione informatica dell’azienda sanitaria, riservata ai pazienti ricoverati. Gli indagati utilizzavano le apparecchiature di analisi ed i kit diagnostici di proprietà dell’azienda, incassando le somme relative alle prestazioni occultate, senza fornire alcun rendiconto all’azienda stessa.

I responsabili dovranno rispondere per i reati di truffa, falso ideologico e accesso abusivo nei sistemi informatici.

Il NAS di Pescara, al termine di una serie di controlli effettuati in provincia di L’Aquila, ha segnalato -all’Ordine Professionale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri territorialmente competenti- i titolari di due diversi studi odontoiatrici. Gli stessi, infatti, avevano avviato le loro le loro attività in assenza della prescritta autorizzazione da parte delle Autorità.

 

Il NAS di Catania, unitamente al personale dell’ASP di Catania, ha eseguito un’ispezione presso una struttura sanitaria della Sicilia orientale. Nel corso del controllo gli operatori hanno rilevato la presenza di contenitori per i rifiuti speciali aperti e ricolmi, in una situazione tale da pregiudicare le normali condizioni igieniche degli ambienti. Il Direttore Sanitario del presidio è stato deferito in stato di libertà con l’accusa di non aver applicato le procedure che consentono di manipolare, decontaminare ed eliminare i rifiuti speciali senza rischi per gli operatori e la comunità.

Il NAS di Firenze, a conclusione di una serie di attività investigative, ha segnalato tre persone all’Autorità Giudiziaria. Gli indagati sono il direttore di una struttura privata convenzionata con una ASL toscana e due medicini di Medicina Generale i quali, ognuno per la parte di competenza, sono accusati di aver attestato l’esecuzione di visite mediche in realtà mai avvenute, falsità realizzata al solo fine di ottenere il compenso in denaro erogato dall’Azienda USL.

Il medesimo NAS di Firenze, ha inoltre deferito in stato di libertà un massofisioterapista il quale aveva attivato, senza alcun tipo di autorizzazione, un gabinetto di analisi finalizzato all’accertamento diagnostico.