Stefano Pioli vince la 31ª edizione della Panchina d’oro: “Sento ancora le emozioni dello scudetto vinto con il Milan”

A Coverciano l’allenatore rossonero ha ricevuto il premio per la stagione 2021/22. Riconoscimenti anche per Pecchia (B), Baldini (C), Palmieri (Settore Giovanile), Montemurro e de la Fuente (femminile), Colini e Neri (futsal). Scaloni e De Giorgi ospiti d’eccezione…

È Stefano Pioli il vincitore della 31ª edizione della Panchina d’oro. L’attuale tecnico del Milan è stato votato dai suoi colleghi quale miglior allenatore dell’ultimo campionato di Serie A, in cui ha condotto il club rossonero al diciannovesimo scudetto. Dopo il trionfo di squadra, arriva così anche il successo personale per il tecnico di Parma, che per la prima volta nella sua carriera può stringere tra le mani questo ambito riconoscimento, dopo che nella scorsa edizione era stato sopravanzato da Antonio Conte – all’epoca alla guida dell’Inter – per un solo voto (20 preferenze contro 19).

Calcagno (AIC), Pioli (Milan), Albertini (Settore Tecnico), Casini (Lega A)

“Sono emozionato, perché quando rivedo quello che abbiamo fatto l’anno passato le emozioni si sentono ancora – le parole di Pioli -. Grazie ai miei colleghi che mi hanno votato: condivido questo premio con tutte le persone speciali che lavorano a Milanello, con il club, i dirigenti che mi hanno sempre sostenuto, il mio staff che è il motore del mio lavoro e soprattutto con i miei giocatori perché ho sempre pensato e continuo a credere di allenare un gruppo speciale”. Pioli, vincitore con 33 voti, ha preceduto Davide Nicola (Salernitana, 4) e Luciano Spalletti (Napoli, 3).

Il premio. Dopo due anni di ‘esilio’, causa Covid, la cerimonia della Panchina d’oro è quindi tornata nel cuore della Scuola Allenatori federale, a Coverciano, assegnata davanti a una platea gremita da allenatori professionisti, presenti per seguire il consueto corso di aggiornamento professionale. “La Panchina d’oro – ha sottolineato il presidente federale Gabriele Gravina, con un video messaggio rivolto a tutti i presenti – è una celebrazione prestigiosa perché siete voi allenatori a riconoscere i migliori esponenti della vostra categoria e rappresenta inoltre un’importante occasione di condivisione, confronto e formazione. Gli allenatori sono un motivo di orgoglio per tutto il movimento calcistico nazionale. Siate – ha quindi concluso Gravina, rivolgendosi ai tecnici – insegnanti di calcio, ma anche di esempio a livello comportamentale per tutti coloro che vi seguono fuori dal campo”.

Ulivieri (AIAC), De Giorgi, Albertini, Scaloni, Mancini

La cerimonia della Panchina d’oro si è inserita – come di consueto – all’interno di un corso di aggiornamento obbligatorio per allenatori professionisti. Sul palco, nelle vesti di speaker d’eccezione, sono intervenuti due Ct saliti negli ultimi mesi sul tetto del mondo con le loro nazionali: Lionel Scaloni, il commissario tecnico dell’Argentina campione a Qatar 2022, e Ferdinando De Giorgi, l’allenatore che ha trionfato con l’Italvolley all’ultimo Mondiale. Entrambi hanno ricevuto dalle mani del direttore della Scuola Allenatori Renzo Ulivieri e del Ct azzurro Roberto Mancini la Panchina d’oro speciale. “Qui a Coverciano, nel 2011, è iniziato il mio percorso da allenatore: motivo, questo, per cui tornare qui per me ogni volta è un’emozione, e lo è ancora di più farlo da campione del mondo. Oggi, inoltre, ho avuto l’opportunità di rivedere tanti miei compagni di squadra”. “È stata una grande sorpresa ricevere il premio – ha proseguito De Giorgi –. Significa tanto per me essere stato invitato per parlare davanti a tanti colleghi di un altro sport. Le contaminazioni nel nostro lavoro sono importantissime perché possono dare spunti differenti: il nostro è un mestiere di grande curiosità, bisogna sempre avere voglia di conoscere e di confrontarsi”.

Demetrio Albertini (Settore Tecnico)

Ad aprire la giornata nell’Auditorium di Coverciano, il presidente del Settore Tecnico della FIGC Demetrio Albertini, che ha voluto ricordare Ilario Castagner (scomparso sabato scorso a 82 anni), Sinisa Mihajlovic (che oggi avrebbe compiuto 54 anni) e Gianluca Vialli, facendo l’augurio di pronta guarigione ad Alberto Zaccheroni, che oggi sarebbe dovuto essere presente a Coverciano. “E’ un motivo di orgoglio aver avuto come relatori due campioni del mondo come Scaloni e De Giorgi, che hanno portato la loro esperienza – ha detto Albertini -. Credo sia uscito molto l’aspetto umano e della gestione dei singoli giocatori e della squadra”.

Silvio Baldini, Stefano Pioli, Fabio Pecchia

Non solo Serie A. A essere premiato non è stato soltanto Stefano Pioli. La votazione avvenuta in mattinata ha infatti decretato i migliori allenatori dei campionati di Serie B e Serie C 2021/2022, sempre secondo l’insindacabile giudizio dei colleghi tecnici. Per quel che riguarda la Serie B, ad aggiudicarsi la Panchina d’argento è stato Fabio Pecchia, ora al Parma ma protagonista del ritorno in Serie A della Cremonese. Pecchia, con 16 preferenze, ha preceduto di un solo voto l’altro allenatore promosso direttamente in A, Marco Baroni del Lecce, e Luca D’Angelo (3), che ha portato il Pisa fino alla finale playoff. “Lo condivido con tutta la squadra, con lo staff, con la squadra invisibile di Cremona, con tutto il popolo grigiorosso, con Braida che ha avuto fiducia in me”, le parole di Pecchia.

La Panchina d’oro di Serie C è invece andata a Silvio Baldini, che ha trascinato il Palermo in B dopo la vittoria dei playoff. L’allenatore toscano, con 21 voti, ha preceduto Ivan Javorcic (Sudtirol, 20) e Michele Mignani (Bari, 13). “Mi trovo quasi in difficoltà a ricevere questo premio – ha ammesso Baldini -. Forse lo avrebbe meritato più di me Javorcic che ha guidato la squadra per una stagione, mentre io solo per sei mesi. Ma ringrazio tutti”.

Mantovani (DCF), de la Fuente (Como), Montemurro (Juventus), Albertini

Calcio femminile. Dalla stagione 2013/2014, il Settore Tecnico celebra anche i migliori allenatori della Serie A e della Serie B femminile. Ad aggiudicarsi il premio di miglior tecnico della scorsa Serie A femminile è stato Joe Montemurro, che nell’ultima stagione è stato capace di conquistare, alla guida del club bianconero, Supercoppa, Coppa Italia e campionato. “Per me è un onore ricevere questo premio qui a Coverciano che è la culla del calcio italiano – le parole di Montemurro –. Sono un italiano nato e cresciuto dall’altra parte del mondo in Australia, ma tornare qui per allenare è sempre stato un sogno che si è realizzato grazie a Stefano Braghin e alla Juventus. La Juventus è sempre stata la mia squadra del cuore, da quando ero bambino e la seguivo da lontano con il mito di Scirea e Platini. Ricevere la Panchina d’oro è un momento speciale perché questo riconoscimento arriva grazie ai miei colleghi che hanno premiato il mio lavoro. Ringrazio loro e soprattutto la mia società, il mio staff, tutte le giocatrici, mia moglie e tutta la mia famiglia: grazie al loro supporto sono arrivato qui oggi e voglio condividere questo momento perché questo premio è di tutti noi”. Montemurro, con 8 voti, ha preceduto Alessandro Spugna (Roma, 7) e Gianpiero Piovani (Sassuolo, 4).

La Panchina d’argento per il calcio femminile è andata invece a Sebastian de la Fuente, che nello scorso campionato ha condotto il Como Women alla promozione in Serie A. Anche in questo caso, come per la Panchina d’oro femminile, la votazione è avvenuta on-line e ha coinvolto tutti i tecnici dello scorso campionato di Serie A e Serie B femminile. “Sono molto felice e molto contento di ricevere questo premio – le parole di de la Fuente –. È un onore essere riconosciuto dai colleghi, sicuramente questo premio lo ricevo grazie all’anno fantastico che abbiamo vissuto con il Como: per questo ringrazio i colleghi, la FIGC e il Settore Tecnico, la mia società che mi ha permesso di mettermi in gioco e per la fiducia nel mio lavoro, le mie giocatrici, il mio staff e la mia famiglia che mi supporta da tanti anni”. De La Fuente, con 11 voti, ha preceduto Mauro Ardizzone (Sassari Torres) e Michele Ardito (Cesena) con 3.

Samaden (Inter), Palmieri (Sassuolo), Albertini

Responsabile di Settore Giovanile. Dopo due anni di assenza, è tornato anche il premio ‘Mino Favini’, intitolato allo storico dirigente di Como e Atalanta, e che celebra il miglior responsabile di settore giovanile. A concorrere erano i responsabili dei settori giovanili dei club di Serie A e Serie B maschile e ad aver ottenuto più voti di tutti – in una votazione avvenuta on-line – è stato Francesco Palmieri del Sassuolo. Palmieri succede così nell’albo d’oro a Roberto Samaden. “Sono molto contento per questo riconoscimento, ancor di più perché arrivato con i voti dei miei colleghi, cosa che mi inorgoglisce davvero tanto – ha detto Palmieri -. Questa è la dimostrazione che nei settori giovanili contano fino a un certo punto i risultati; contano invece l’impegno e la dedizione che quotidianamente si dedica a questo lavoro”. Palmieri, con 6 voti, ha preceduto Roberto Samaden (Inter, 5), Daniele Corazza (Bologna) e Vincenzo Vergine (Roma), entrambi con 3.

Abete (LND), Neri, Colini, Albertini

Calcio a cinque. Per quanto riguarda il futsal, le votazioni sono avvenute precedentemente alla cerimonia di oggi e sono state a cura della Divisione calcio a cinque. Per la Serie A maschile è stato premiato Fulvio Colini (Italservice Pesaro) si è aggiudicato per la terza volta in carriera la Panchina d’oro, mentre Massimiliano Neri del Città di Falconara ha bissato la vittoria della Panchina d’oro per il calcio a cinque femminile, ottenuta già per la stagione 2020/2021. “Devo ringraziare la mia società, l’Italservice Pesaro, e la Divisione che dopo la pandemia è riuscita a mettere su un palinsesto di campionati eccezionale – il commento di Colini –. Ogni Panchina d’oro ha un sapore speciale: la prima ovviamente è indimenticabile, ma rinnovarsi e vincerne altre due è una cosa fantastica”. “Quando sono entrato per la prima volta a Coverciano per il corso di primo livello ero come un bambino che entra a Disneyland – ha aggiunto Neri -. Ricevere questo premio davanti ad allenatori che vedo la domenica in tv è un’emozione indescrivibile. La dedica? A mio padre che non c’è più”.