Caro Petrucci, da Siena a Capo d’Orlando il basket è sotto esame

Da Siena a Capo d’Orlando: le affermazioni “la storia si ripete” e “la Storia non si ripete mai” sono in pratica egualmente vere tranne nella pallacanestro italiana versione Petrucciana.

C’è un Italia del basket molto irritata nei confronti di chi sta governando la federazione e ogni giorni si leggono comunicati stampa in questo senso. La credibilità della pallacanestro sta diminuendo giorno dopo giorno con scelte sempre mal comprese dagli appassionati. C’è il rischio che l’opinione pubblica non creda più a nulla, nemmeno alle conclusioni cui arriveranno (lo spero proprio) le inchieste in corso. Tutti colpevoli uguale a tutti innocenti, e via per nuove e più eccitanti avventure. Invece no, anche se a tratti pare una guerra per le poltrone questa è una battaglia per il bene sportivo di tutti. Me lo auguro, per la cultura e lo sport, ma non nascondo forti dubbi sulla bontà di certe decisioni prese a campionato in corso.

Si percepisce, però, che al vertice del movimento interessano solo i risultati della nazionale o qualche tematica come la ludopatia che sta facendo sempre più breccia nell’ambito agonistico del basket lasciando scontenti tutti gli altri ambiti, vedi il lungo commissariamento del settore arbitrale o la gestione dei campionati maggiori o la stessa gestione dei Comitati regionali che sembrano essere ormai ingovernabili dalla Lombardia alla Sicilia, passando per la Campania, ma questo sarà tema di approfondimento della nostra redazione.

Come non essere d’accordo con quanto affermato da Franco Ingrillì, sindaco di Capo d’Orlando, dopo la decisione della FIP di azzerare tutti i risultati ottenuti dalla OnSharing Siena che invita Petrucci a rivedere una posizione che mortifica di fatto gli sforzi di una famiglia, di una società, di una comunità sportiva che non si identifica in un paese ma in una regione intera. “Leggiamo con amarezza e rabbia le notizie che riguardano l’esclusione di Siena dal campionato di Serie A2 che penalizza direttamente l’Orlandina, in piena corsa per la promozione diretta. Proprio questa uguaglianza competitiva risulta violata da una decisione che ci lascia interdetti e danneggia in modo evidente le velleità dell’Orlandina che sui principi di uno sport sano, legale e agonisticamente corretto, ha fondato un movimento che è orgoglio di tutta la Sicilia” Insomma, con l’esclusione di Siena, l’Orlandina cara a Enzo Sindoni, che nell’ultimo turno aveva agganciato in vetta la Virtus Roma, si ritrova a due punti dalla squadra capitolina.

Difatti, chi non conosce la storia è condannato a ripeterla è in questi caso i vertici federali in quanto non è servito a nulla l’esperienza dello scorso vissuta dalla gloriosa Viola Reggio Calabria. In molti si chiedono: ma i controlli preventivi per l’ammissione delle società chi li esegue?

Ovvio che se a luglio, chi è deputato all’ammissione delle società nei vari campionati è in giro, per vacanze o con le rappresentative, mettere una pezza alle situazioni tralasciate, crea tantissimi guai.

E questa, purtroppo, è una forma di cultura deviata contro cui nessun Ciuff…e…Tino potrà intervenire. Poi, non doveva finire tutto con la palla a due di inizio campionato? Presidente Gianni Petrucci io e tanti altri non crediamo ciecamente alle lamentele sul basket come parte lesa. Parte della parte sarà lesa, parte no. E comunque Presidente (Petrucci) e il basket avete un’opportunità per arrivare a quella chiarezza tanto invocata nei mille dibattiti sul tema. Esigete i controlli incrociati a bocce ferme sarebbe la migliore dimostrazione di buona volontà. Tanto alla fine la colpa sarà dei giornalisti che non vincono il premio Donia.

Ci auguriamo che chi ha la responsabilità di rappresentare la Sicilia si faccia sentire e a gran voce a tutela del basket Siciliano e del Capo d’Orlando.

Per questo ci aspettiamo dal Consigliere federale, Ninni Gebbia, una presa di posizione in merito, magari in tandem con il Presidente del Comitato siciliano, Riccardo Caruso, che sgravato dal compito di commissario degli arbitri, potrà interessarsi del benessere della società isolane che gli hanno dato la fiducia. Ci fosse un Presidente con la P maiuscola,  Enzo Sindoni  potrebbe dormire tra due guanciali, ma non mi pare il caso. So che esiste una corrente secondo cui Caruso è il presidente delle società siciliane. Vedremo, vedremo. Ci credo poco ma vedremo.

 

P.S. Presidente Caruso, lo so che hai altre gatte da pelare (bilanci in perdita, affitto dei locali, gestione dei campionati, controlli incrociati), ma prima o poi bisognerà pensarci al basket giocato. 

 

Ciuff…e…Tino

 

 

 

 

se ma in una regione intera”