NOI LITIGHIAMO PER IL BENE DEL PALAZZO

Caro Roberto Vincenzo Sindoni, fermo restando che lei fa bene, se ci crede davvero, ad arrabbiarsi dopo gli ultimi risultati della sua Orlandina basket dichiarandosi per così dire, “vittima” di un complotto, mi consenta di dirle che, dal mio punto di vista, lei sbaglia a prendersela tanto. Ho il sospetto, conoscendola da molti anni, che lei faccia del teatrino a uso e consumo dei media. La conosco da quando denunciava la criminalità e, conosco bene, pure, pregi e difetti del personaggio Sindoni: imprenditore – sindaco – sportivo. So benissimo che lei arruffa il pelo come una gatta appena qualcuno mette in dubbio la sua storia. E’ personaggio anche per questo, tanto da queste parti, la memoria è merce rara, come la riconoscenza per chi le ha ridato un pezzo di giustizia, dirà nella vita contano i soldi. Ma sono certo, voglio crederlo per rispetto alla mia persona, che in privato ai suoi ragazzi, fa ben altri discorsi. Le confesso, però, che questa sua ultima uscita mi lascia perplesso: in fin dei conti Lei da questa Federazione pallacanestro ha avuto solo buffetti, mai giudizi severi. Poi in Sicilia, la sua Orlandina, nel Palazzo fa il bello e il cattivo tempo: anche grazie alle amicizie di cui gode il signor Francesco Paolo Venza. Un vero mago del dietro le quinte. Ecco perché ammetto di essere rimasto stupito per il botta e risposta tra lei e la Federazione. Lei, per la Fip come da comunicato ufficiale del 1 giugno 2016 – Tribunale federale n° 52 – non è tesserabile né tesserato in quanto si sarebbe sottratto, anni orsono, alla giustizia sportiva rassegnando le proprie dimissioni successivamente al suo deferimento prima dell’udienza dinanzi all’allora Commissione giudicante nazionale…. Ricorda signor Sindoni? Per tale situazione scattò l’impossibilità di tesserarsi nuovamente per la Fip per un periodo di 10 anni e di svolgere qualsiasi attività per la società. Ma ciononostante non mi sembra che il divieto le abbia precluso premiazioni ufficiali con al fianco il massimo Presidente Petrucci, interviste nel pre gara e nel dopo partita, foto ufficiali dopo la stipula di accordi commerciali ecc… Lei è un mago! Confesso di aver pensato di chiedere alla Fip la sua nomina ad ambasciatore della pallacanestro italiana per promuovere il marchio FIP in giro per il mondo. Poi non ho chiesto nulla, neanche un biglietto per vedere gratis la sua Orlandina, o una semplice tuta da allenatore, o una Palma di bronzo, targata Coni (le regalano a tutti!), un po’ perché pensavo che il basket italiano e a cascata quello siciliano, prima o poi avrebbe dovuto cominciare a ragionare bene, e che di inciuci, giochi di prestigio, salti della quaglia, premi farlocchi non se ne vedranno più. So che mi dirà: io non ho fatto nulla e se la Fip Sicilia vuol far giocare inutili incontri ma che si rivelano utili solo per guadagnare un parametro da “italiano” di un giovane straniero perché non approfittarne? Non discuto, non c’ero. Anzi, ci credo. Quello che non capisco, lo ripeto è il suo continuo urlare evocando ipotetici complotti. Tanto che La Fip la querela per diffamazione aggravata:
(La Federazione Italiana Pallacanestro querela il sig. Roberto Vincenzo Sindoni per diffamazione aggravata operata in danno della Federazione medesima, in ragione della dichiarazione da questi resa dopo la gara Betaland Capo d’Orlando-Sidigas Avellino e pubblicata in data 24 aprile 2017 dalla Gazzetta del Sud. La FIP ha dato mandato al legale di fiducia di agire presso le competenti autorità giudiziarie per l’accertamento dei danni di immagine e reputazione procurati dal sig. Sindoni con la surriferita dichiarazione diffamante, nonché per il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi).

E infatti a riprova di quando detto prima lo può decidere ‘in quattro e quattr otto’ perché Lei non è un più un tesserato. Qualcuno lo spieghi però al Giudice sportivo della Fip che non conoscendo bene la storia, la sua storia, nel frattempo le infligge l’inibizione per giorni 30: rido per non piangere, stiamo parlando di Serie A, e di campionati professionistici non di briscola e tressette. Suvvia, un po’ di serietà.

– Provvedimenti disciplinari
BETALAND CAPO D’ORLANDO. Ammenda di Euro 2.200,00 per offese e minacce collettive frequenti del pubblico agli arbitri.

ROBERTO VINCENZO SINDONI. Inibizione per giorni 30, fino al 23/05/2017 per aver protestato ripetutamente durante la gara, fomentando la reazione del pubblico, comportamento continuato al termine della gara all’interno degli spogliatoi, dove dallo stesso veniva rotto un vetro sbattendo una porta e colpito un’altra con un calcio.

In questo mi trovo d’accordo con il signor Sindoni: come possiamo definire una federazione che fa risultato pieno giocando così male? Opportunista, cinica, realistica, cerchiobottista? Presidente Petrucci, il rinnovamento in Sicilia non passa attraverso i figli della nomenklatura che contestano la stessa nomenklatura. Un po’ poco, quanto a politica. Oggi assistiamo al teatrino di Sindoni – figlio del vostro Sistema di tessere rapporti – personaggio polemico sulla questione morale, contro i sepolcri imbiancati che fanno finta di non sapere. Polemico contro chi vuole comandare in casa sua. Ci mancherebbe pure: certe manovre hanno le gambe corte e finiranno in un ruzzolone. Nel basket che non piace a me, la bugia si lascia sempre scavalcare dalla realtà. Quel che è peggio, questi complotti approssimativi si fanno vedere in giro, qualche volta, in compagnia di rispettabili signori. Dico purtroppo per noi.

Roberto Gugliotta