LE DUE FACCE DI ANTONIO RESCIFINA

di Roberto Gugliotta

Mi rendo conto che se vuoi fare basket in Sicilia, di questi tempi, devi dire “Bravo Antonio Rescifina”, altrimenti se dici l’opposto può essere un gesto di lesa maestà. Io però certe cialtronerie non le tollero e dunque scrivo affinchè da Roma il Presidente della Fip, Gianni Petrucci, intervenga: al contrario di quel che pensa Rescifina, io ho il senso delle Istituzioni. Lo so, se racconto le cose che accadono sotto la gestione Rescifina, lui s’incazzerà e farà torto alla Sport è Cultura Patti, cosa che fa già da tempo con imposizioni che hanno dell’incredibile: per esempio costringere dei ragazzi di 16 e 18 anni a girare per l’Isola perché il Comitato regionale non è capace di organizzare i campionati giovanili nonostante abbia il meglio della dirigenza che offre il mercato. E soprattutto a doverlo fare ogni giorno per disputare le partite. Che colpa abbiamo noi se a Trapani, Agrigento, non ci sono più società maschili? Eppure sarebbe compito del Comitato far sì che in questi territori si provasse a far ripartire il basket… ma così non è stato e a pagarne il prezzo sono i ragazzi dell’Under 20 dello Sport è Cultura Patti. Non solo. Con mio sommo stupore ho scoperto che il primo pensiero del presidentino Rescifina non è far funzionare le cose nel movimento siciliano della pallacanestro ma rendere la vita difficile ai ragazzi di Patti. Io non voglio crederlo, ma giurano che è così. Credo che lui non abbia nulla contro di loro ma sia solo un modo poco – lo posso dire, sì lo dico – intelligente per impegnare la giornata. Ora sono contento che lui non abbia problemi di soldi né di lavoro, bontà sua, ma perché i ragazzi dello Sport è Cultura devono mettere da parte i libri, la scuola, una possibile carriera universitaria, per non dimenticare la salute, per soddisfare un suo capriccio? Lo potrò segnalare a Petrucci o Rescifina s’incazza? Fa nulla, correrò il rischio. Anche perché ho scoperto di vivere in uno strano luogo, dove si fregano le regole e la buona decenza, con istruttori degli arbitri che bocciano gli arbitri stessi ma il problema è perché IMG Press pubblica le notizie e allora tanto vale mettersi il cuore in pace per le nostre gare e per il futuro del basket siciliano. Rescifina dona premi e risana debiti ma a chi interessa? Forse agli amici di Trapani o a quelli di Agrigento? E a Catania che aria tira? Palermo, Messina e Siracusa, se ci siete battete un colpo. Intanto a Patti ci prepariamo per l’ennesima sfida: da una decina di giorni non facciamo altro che soddisfare i voleri del presidentino Rescifina: tra C silver e under 15 non c’è tregua. Si gioca. Si gioca. Si deve giocare. Lo ordina Rescifina che in verità – lo posso dire, sì, lo dico – non ha idea delle regole del gioco nè dei sacrifici di società e atleti. Raramente lo si vede sui campi dei campionati che gestisce e dunque non conosce la realtà né i palazzetti dove ci costringe a giocare: molti non a norma. E se ci scappa il morto? Boh! Un minuto di silenzio federale e pace all’anima sua. Tocchiamo ferro!!! Mi dicono delle persone che tengono alla mia sicurezza che prima poi me la faranno pagare, specie in un campo della mia Messina… spero che siano solo cavolate e non minacce serie: i cori antipatici e le dichiarazioni di Rescifina fanno parte della stessa logica. No, non ci siamo. Rescifina però veda di fare qualcosa (lei che può) perché i palazzetti che ospitano le gare di basket non siano solo belli e a norma ma anche più civili. Almeno provarci. Capisco che dover pensare a tutti i suoi capricci quotidiani sia una bella fatica. Epperò è il presidente del Comitato Siciliano, non il padrone del pallone. Non escludo nulla. Ormai non si può credere nemmeno a quello che si vede. E il vero non è vero, se nessuno ci crede. Dico bene presidentino Rescifina?