CUS BASKET MESSINA, OGNI BUONA AZIONE NON RESTERà IMPUNITA

Per uccidere la speranza di mantenere la B di basket a Messina sembrano tutti uniti. Quasi fossero miracolosamente sopiti i contrasti, accantonate le beghe, dissolti i veleni, sospese le grandi manovre, rinviate senza rancori le estenuanti ricerche di patti e di alleanze. Non funziona nulla nella città dello Stretto e si fa a gara per distruggere quel poco che è vincente. La serie B di basket è solo l’ultima vendetta consumata da un sistema che ha reso la città insensibile, maleducata, sporca e senza regole. Non c’è impresa, non ci sono servizi sociali, non c’è in una parola la voglia di costruire la speranza. Ai nostri giovani regaliamo feste e bugie ma nessuna speranza di poter sognare un giorno di poter praticare a buon livello lo sport. Per cancellare una volta per tutte i successi del CUS Basket di coach Pippo Sidoti in un luogo abituato a celebrare i fallimenti e ricordare le pesanti sconfitte, bastano pochi minuti e tanta cattiveria. Perché non c’è peggiore difetto della “miseria umana” e non c’è male peggiore dell’invidia di chi è consapevole di essere scarso, anzi peggio negato per educare i giovani. Perche per educare, spiegare, amministrare bisogna per prima cosa essere puliti dentro. Ma anche rispettosi delle regole, cultori del lavoro, basare il proprio convincimento sportivo sul sacrificio e non sulla raccomandazione o sul facile guadagno. Oggi i reduci del CUS Basket hanno dovuto metabolizzare l’amara verità: fare azione sociale per recuperare i giovani non paga, anzi, ti procura “nemici”. In più se non cedi alle minacce, né alle intimidazioni, te ne sbatti delle insinuazioni provenienti da conclamati fanfaroni che hanno prodotto solo fumo e disastri, né a quelle solitudini che spesso accompagnano i vincenti che non amano attorniarsi da petulanti questuanti, non andrai da nessuna parte: ogni buona azione non resterà impunita. Tre mesi dopo la conquista della DNB di basket, con un Palanebiolo zeppo fino all’inverosimile, 1500 persone in festa, è il tempo della commemorazione di quel che fu il basket messinese targato Sidoti. Due sole sconfitte in due campionati stravinti; la medaglia d’argento conquistata ai Campionati universitari e il nome di Messina portato con onore sulle maglie. Ma a chi interessa se il basket torna nella polvere? A chi importa se da domani i ragazzi di questa città non potranno sperare di cullare il sogno di poter anche loro giocare in campionati di vertice? L’importante che si certifichi la morte del CUS Basket e si festeggi la ricca mediocrità a cui sembra dovremo tutti rassegnarci con buona gioia di quei piccoli avamposti da mercato della frutta dove l’unica cosa che comanda è il DIO EURO. Stappate pure lo spumante, intonate cori di gioia, il basket con la B maiuscola è morto. Siete davvero in gamba, avete espulso Pippo Sidoti! Del resto, ognuno gode come può se non è capace con i suoi mezzi usa quelli più meschini. E così il coach più vincente della Sicilia, ma anche quello più criticato e ostacolato, riesce a riunificare un manipolo di sconfitti dove la miseria e la maleducazione impera. Poveri giovani, come faranno a trovare la dritta via? Senza regole, il merito non esiste. Vince solo chi truffa!