JAPPY MERCANTE SCHIACCIA QUEL CHE RESTA DEL GELA

Missione compiuta, almeno in campionato. Il CUS Messina approda con largo anticipo alla seconda fase della DNC di basket per effetto della schiacciante vittoria sul Basket Gela 93-60 e della terza sconfitta dell’Acireale a Catanzaro. Primo posto, imbattibilità mantenuta, più 6 sulla seconda (Acireale). Coach Pippo Sidoti potrà così concentrarsi sulla Coppa Italia in programma da venerdì a Cecina con il morale alto grazie alle prestazioni dalla sua squadra. Anche ieri, infatti, c’è stato la stella tra le stelle: Jacopo Mercante, autore di una gara veramente da incorniciare: 30 punti realizzati con 13 su 15 al tiro e 1 su 1 dalla lunetta. Ma quello che i numeri non dicono sono le prodezze fisiche di un ragazzo venuto con umiltà a Messina per imparare. Mercante sugli scudi, ma non solo lui: buoni segnali da parte di Contaldo, Gullo, Sereni, Cavalieri, Di Dio e Riva. E il Gela di coach Francesco Anselmo, quarta forza del campionato? Non pervenuto! Perde con uno scarto di 33 punti – che è già tanto, comunque – ma se Sidoti fosse stato meno buono mandando in campo i giovani sul più 45, il divario tra CUS e Gela avrebbe potuto toccare picchi negativi pazzeschi. E’ chiaro che Gela ha dimostrato di non avere un sistema di gioco all’altezza, ma quello che è più grave che gli ospiti erano sulle ginocchia per mancanza di carburante fin dai primi due quarti a riprova che nello sport più delle parole contano gli allenamenti. Messina è forte non perché ha la polvere magica o i titoli sui giornali, bensì per l’organizzazione di gioco dove tutti sanno quello che devono fare pick and roll compresi. Gela invece ha esportato nella sua trasferta messinese una pochezza imbarazzante, così netta da inquinare qualsiasi tipo di giudizio sulla recita. A ben vedere, dunque, gli universitari di Sidoti hanno patito relativamente la piccola catena di contrattempi che ha provocato una repentina rivoluzione sul più bello: affaticamento per Di Dio, infortunio per Riva, falli per Sereni. Ciononostante il braccio di ferro con Gela risultava comunque meno duro del prevedibile. Detto che tutto il complesso ospite girava a singhiozzo, erano soprattutto Caiola con 7 su 13 e Occhipinti con 4 su 8 da tre a tenere alto il vessillo per quel che vale. Anche perché se Messina non avesse fatto riposare i pretoriani Gela anziché dare cenni di risveglio come farebbe supporre l’ultimo quarto (13-22), sarebbe rimasta in uno stato di catalessi irreversibile. E siccome la differenza tra le due formazioni resta comunque abissale i 33 punti di scarto finali di Messina su Gela metteva tutti d’accordo su meriti e demeriti.