RADIO ZANCA: LE OCCASIONI PERDUTE DI MESSINA

Messina – Premesso che amo la mia città, lo sport, la salute, premesso questo, mi chiedo quanto costerà alla comunità la corsetta amatoriale denominata “Fontalba Marathon Messina 2022” andata in scena questa mattina. Perché gli autisti della benemerita azienda trasporti dovranno essere pagati pur se erano a bordo dei mezzi e per ammazzare il tempo giocavano con il telefonino… (non è colpa loro!) E ovviamente, lo stesso discorso vale per gli altri mezzi utilizzati da altre società per bloccare le strade.

A un politico che sa guardare oltre il voto ci si rivolge per analizzare i fatti sui tempi che corrono, con negli occhi le non piacevoli immagini della crisi economica che attanaglia la città. E chi scrive questa riflessione non è ottimista, neanche un po’. A Messina si continua a fare appello alla professionalità di tutti, ma siamo professionisti solo nelle tavole rotonde, nelle chiacchiere. E intanto la crisi avanza.

Abbiamo perso occasioni enormi per combatterla, per analizzarla, per rifletterci sopra. Come oggi!

Sono stufo di grandi discorsi che cadono nel vuoto. Ognuno faccia la sua parte a iniziare dagli amministratori della cosa pubblica.

Quando si organizza un evento si dovrebbe fare due conti e vedere se ne vale la pena: costi e benefici. Chi ha usufruito del servizio pagato dalla pubblica amministrazione? Le famiglie? Non credo, dato che non ho visto sul viale San Martino partecipazione di pubblico. I proprietari dei locali? Meno che mai, visto che le strade bloccate hanno sconsigliato a molti cittadini di andare nei bar per consumare o nei supermercati ecc… E allora chi ha tratto beneficio?

Non è possibile accettare queste manifestazioni che non aiutano il commercio, la viabilità, le famiglie. Con rispetto parlando non ho visto nessuna performance, per usare un linguaggio sportivo, in quanto a quella economica, è stata deludente.

E allora perché mettere sotto sequestro per ore il centro città? Perché? Queste idee più che unire la gente, le famiglie, dividono. D’accordo, si dice che ciascuno di noi è un’isola circondata da tratti di mare più o meno larghi… però qui di poetico trovo ben poco.