Monsignor Accolla: i morti nelle camere a gas come quelli che muoiono nel Mare Nostrum

Cattedrale di Messina, 1° luglio 2018, alle 11,00 l’Arcivescovo Accolla presiede la fraterna celebrazione eucaristica durante la quale si insedia la Nuova commissione storica per la Causa di canonizzazione del Servi di Dio, mons. Francesco Fasola, nel trentennale della sua morte.

Sono giunto in chiesa, proveniente dal Carmelo di S. Teresa, a omelia iniziata e ho notato la presenza di un sostanzioso numero di laici. I posti occupati nella navata centrale erano ¾ del totale. Sono stato impressionato dal tono e timbro di voce del presidente che aveva scelto di soffermarsi sulla seconda lettura della messa (2Cor 8,7.9.13-15) nella quale Paolo espone ai corinzi le motivazioni profonde della colletta in favore delle comunità povere della Palestina: “Il Signore da ricco che era si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza”.

Dopo aver tratteggiato l’esigenza della solidarietà, il presule si è soffermato sull’uguaglianza. Prima l’ha declinata come fondamento del diritto naturale e poi l’ha articolata in chiave cristiana, facendola combaciare con la dignità insopprimibile che Dio dona a ogni uomo.

Il tono della voce poi è divenuto vibrante e accorato. Domande incalzanti alle quali non c’è risposta. Ricordo qualche passaggio che trascrivo sostanzialmente.

Il Padre Vescovo ha chiesto: “Secondo voi c’è differenza fra quelli che morivano nei campi di prigionia ad opera di Hitler, asfissiati nelle camere a gas e quelli che muoiono oggi affogati nel Mare Nostrum?

Badate bene che se noi cristiani davanti a questa orrenda carneficina rimaniamo zitti…commettiamo un peccato grave, anzi gravissimo. Un peccato di omissione!!!

Fate attenzione! Così come Dio non tace davanti agli abomini umani, nemmeno coloro che credono in Lui possono girarsi dall’altra parte e non denunciare il male…

Questa piaga dei disperati che scappano dai nuovi campi di concentramento situati in una vastissima area subsahariana per tentare di sopravvivere, non può lasciarci indifferenti…

Questa città, mentre ricorda la forza profetica di mons. Fasola, non può non rinascere che dalla solidarietà, senza essere narcotizzata e strumentalizzata da promesse impraticabili…”.

Ho notato che le persone erano attente e con ampi cenni facevano intendere di condividere le parole del Pastore. Dopo messa, in sacrestia, si sono avvicinate parecchie persone che lodavano il coraggio profetico del Vescovo Accolla, anzi più di una sosteneva che il pastore era stato “docile cassa di risonanza dello Spirito Santo”.

Una di queste persone ha “obiettato” al presule: “Padre, cosa fa la Chiesa messinese per queste persone?”.

E lui con molto pudore, a mezza voce, ha risposto: “Al di là di quanto le varie componenti ecclesiali dedite ai poveri fanno…direttamente, come diocesi, abbiamo messo a disposizione i locali del Seminario di Santa Lucia del Mela e da qualche settimana anche un appartamento nel cuore del palazzo vescovile. Dove come si sa, ho voluto che si riprendesse anche la dimensione orante della chiesa, attraverso la riapertura della Cappella delle opere cattoliche. Per me, carità e preghiera sono inseparabili”.

La persona ha ripreso il discorso, manifestando vivo disappunto perché la stampa non divulga certe notizie che non fanno “cassetta”. E il vescovo ha concluso: “Lo dico qui, sottovoce, perché a me non piace sbandierare ai quattro venti i gesti di carità”.

Un’altra persona, presente al dialogo, ha commentato: “Da tanto tempo non sentivo parlare così il rappresentante più autorevole della Chiesa messinese…”.

Ettore Sentimentale