La ZES del Mezzogiorno nasconde l’inganno delle vecchie gabbie salariali

Torna a far capolino insieme al ponte la regionicchia dello Stretto, certo ora è collocata dentro la Zona economica speciale (ZES) del Meridione ma quella è.

Questo Governo centrale, lo stesso che ha resuscitato il grande feticcio del ponte ora lavora a rispolverare le vecchie gabbie salariali tanto amate da Confindustria, una mostruosità anti-storica e anti-geografica, che se di sicuro favorirà una ristretta minoranza economica e burocratico-politica che finirà, però, in concreto, per danneggiare, nel medio e nel lungo termine, le popolazioni calabresi e siciliane.

Quanto, poi, alla presunta, evocata specificità di questa “Area dello Stretto” appare evidente che si tratta di un inganno per giustificare lo sperpero dei miliardi di euro previsti per il ponte.

La cosiddetta “Area dello Stretto” ora ZES si collega e rappresenta il completamento di una logica infausta che aveva condotto già nel 2019 allo poco lungimirante accordo tra Stato e Regioni che creava l’Area integrata dello Stretto.

Una creazione politico-burocratica di tipo formale e amministrativo volta a creare incarichi e nomine burocratiche e che devia energie e risore dalle reali priorità sociali e infrastrutturali di Sicilia e Calabria.

Ora con il preannunzio della ZES si passa a una sorta di Fase 2, tutto ciò approfittando e stornando i fondi del PNRR, e attraverso una campagna mediatico-pubblicitaria fatta di roboanti ammiccamenti e promesse.

Uomini e donne di Calabria, Uomini e donne di Sicilia possiamo ancora accontentarci di mere promesse? Il tutto mentre si disarticolano, senza garanzie, le nostra articolazioni autonomistiche e i nostri poteri di spesa e pianificazione autocentrati?

Così si scavalcano i bisogni reali e contingenti delle nostre genti e si vende loro il solito, ennesimo fumo, questa volta, però, fumo dello Stretto. Le popolazioni del mezzogiorno vorrebbero avere “solo” le stesse infrastrutture, gli stessi servizi e gli stessi investimenti del Nord, invece di regalie clientelari.

A questi imbonitori da fiera di paese rispondiamo partecipando in tanti alla manifestazione organizzata a Messina per questo sabato contro il Ponte e le logiche correlate come quella della mirabolante “Area dello Stretto”.

Nicola Candido – Segretario regionale

Fabio Cannizzaro – Componente Segreteria regionale

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea