I nuovi sceicchi dello Stretto: a quale prezzo si vuole costruire il futuro? Ci scrive la Stretto di Messina

In merito all’articolo pubblicato domenica 9 novembre su IMG Press, intitolato “I nuovi sceicchi dello Stretto: a quale prezzo si vuole costruire il futuro?”, Stretto di Messina precisa quanto segue.

La durata contrattuale prevista per la realizzazione del ponte e di tutti i collegamenti stradali e ferroviari è di otto anni. In carico al Contraente Generale, che realizza l’opera, sono previste penali che possono arrivare a superare ampiamente il milione di euro per ogni giorno di ritardo.

Il programma di cantierizzazione prevede, da parte dei mezzi pesanti, un limitatissimo utilizzo della viabilità esistente. La gran parte del materiale di risulta verrà movimentata mediante utilizzo di moli provvisori adiacenti ai cantieri delle torri, il resto viaggerà su gomma, principalmente mediante utilizzo di piste di cantiere di nuova realizzazione e, in ogni caso, evitando l’utilizzo di arterie soggette a intenso traffico.

Nessuna ingerenza è prevista con i porti e i suoi accessi.

La movimentazione delle terre e rocce da scavo è stata oggetto di accurati studi – ai quali il progetto definitivo dedica centinaia di pagine e tavole – che hanno ottenuto il benestare del competente Ministero dell’Ambiente.

Il ponte non determinerà alcuna “paralisi amministrativa” e non assorbirà risorse ed energie delle amministrazioni locali, ma al contrario ha accolto le relative istanze: basti pensare al cosiddetto “programma delle opere anticipate” che prevede, tra le altre cose, la ripavimentazione di strade cittadine, la riduzione delle perdite lungo la rete dell’acquedotto comunale e l’integrazione dell’approvvigionamento idrico cittadino – in misura ben maggiore del fabbisogno dei cantieri – facendo sì che la cittadinanza abbia, sin da subito, un consistente aumento della disponibilità di acqua potabile.

È inverosimile affermare che, nei quartieri interessati ai cantieri, attività commerciali e turismo subirebbero una flessione. Al contrario la presenza di migliaia di lavoratori comporterà un positivo impatto indiretto e indotto, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo del tessuto produttivo locale.

Non risponde al vero l’affermazione di “conseguenze poco chiare su ambiente, falde e coste”. Infatti, per quanto riguarda la Valutazione di Impatto e di Incidenza ambientale, l’intero percorso approvativo previsto dalle norme, durato oltre 12 mesi, si è concluso positivamente con due pareri favorevoli espressi il 13 novembre 2024 e il 21 maggio 2025. In particolare, l’ultimo parere della Commissione VIA VAS del MASE ha ribadito che ‘tutta la documentazione trasmessa evidenzia la coerenza delle Misure di Compensazione con la necessità di garantire la tutela degli obiettivi di conservazione dei siti e la coerenza globale con la rete Natura 2000’. L’ambiente è un elemento cardine nel processo progettuale per il quale la società Stretto di Messina ha scelto di investire molto in termini organizzativi, umani e finanziari. È stato adottato un approccio nuovo, trasparente nelle sue attività e risultati, consapevole delle relazioni e presenze sul territorio, condiviso con Enti e istituzioni che diventi una dote a disposizione del territorio. La Società, nel rispetto della legislazione nazionale ed europea, ha progettato un Piano Monitoraggio Ambientale Territoriale e Sociale volto non solo alla conformità ambientale delle aree di cantiere, ma anche all’analisi della trasformazione territoriale indotta dal progetto in un’area molto più vasta.

 

Stretto di Messina