DE LUCA E IL COVID-19: TRA VECCHI ABUSI E NUOVI SHOW

Il sindaco riprenderà domani gli streaming-show sul Covid, speriamo senza nuovi abusi comunicativi. MessinAccomuna auspica, oltre a un linguaggio rispettoso di cittadini e istituzioni, che la nuova fase della pandemia sia usata per promuovere non la sua improponibile immagine, ma un sereno e corretto coinvolgimento dei cittadini e servizi realmente utili per la tutela della salute.

Sarebbe un salto di qualità per De Luca che nei mesi scorsi è passato allegramente dal minimalismo irresponsabile (crocieristi liberi di sbarcare, promozione di “pignolate” e carnevali di piazza) al pugno di ferro invasivo, sguaiato e maleducato, con atti poco chiari per utilità e profili erariali e con comportamenti contraddittori: droni, proclami, auguri pasquali irripetibili, ordinanze-farsa, vilipendio alle istituzioni, pantomime alla Caronte, anatema per i ragazzi della “R4” e al tempo stesso, tolleranza mille per il funerale del fratello del boss e assembramenti a go-go per la distribuzione elettorale delle uova di Pasqua.

La “genialata d’agosto” (sanificare la sabbia), poi, ha fatto ridere l’Italia. In quell’occasione tanti cittadini (e con loro il laboratorio di partecipazione civica messinAccomuna), avevano posto domande. De Luca aveva risposto col suo solito stile, indegno della carica di sindaco: tentando di screditare chi poneva domande e facendo falsamente intendere che la Regione avesse finanziato un progetto specifico della città di Messina. Alla RAI aveva minimizzato, dicendo che si sanificava solo passarelle e docce. Infine aveva scritto: “Ad Agorà abbiamo spiegato che la sanificazione viene effettuata sulle passerelle e sulle docce”. Un doppio falso: ci sono sue immagini che mostrano altro e la giornalista non se l’è bevuta, visto che continuava a interromperlo dicendogli: “Ma voi sanificavate anche la spiaggia”.

Di fronte alle reticenze di De Luca, messinAccomuna si è rivolta all’Ente competente sulle spiagge (il Demanio Marittimo) chiedendo se l’intervento fosse stato autorizzato o comunicato, se l’ufficio fosse a conoscenza delle sostanze usate e della specifica competenza del personale impiegato e se avesse potuto verificare i sistemi di informazione per bagnanti e cittadini.

La Struttura Territoriale dell’Ambiente di Messina (S.T.A.) ha risposto. Dopo aver ricordato gli interventi ammessi dal decreto regionale, tra cui NON risulta la sanificazione delle spiagge (…e come si rendiconta la spesa?), ha chiarito che: “nulla è stato comunicato a questa S.T.A. che ne è venuta a conoscenza successivamente all’effettuazione delle operazioni attraverso canali mediatici”, per cui “non è stato dato alcun riscontro ufficiale alla predetta attività”. Con riferimento agli altri quesiti, riscontrando che non rientrano nelle competenze della Struttura, la STA informa di aver rinviato la questione all’ARPAS e all’ASP. Infine, in merito ai sistemi di avviso alla popolazione, risponde che tale responsabilità è del Comune.

Chiarito dunque che l’intervento non è stato autorizzato (è dunque abusivo?), messinAccomuna ha rivolto al Sindaco e alla Segretaria Comunale istanza di accesso civico, chiedendo di conoscere ogni documentazione relativa all’intervento, tra cui i provvedimenti che lo hanno deliberato, finanziato e affidato, i suoi costi e copertura finanziaria, le sostanze utilizzate, le modalità di avviso alla popolazione.