Arrestato per corruzione De Vito (M5S), presidente del Consiglio Comunale di Roma. Che dire?

Arrestato per corruzione De Vito (M5S): onesta, onestà, va cercando ch’è si cara. Ci perdonerà il sommo Dante Alghieri se prendiamo a prestito, mutandoli, i versi della Divina Commedia, ma i fatti odierni lo impongono. 

E’ successo che il presidente del Consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito (M5S), è stato arrestato con l’accusa di corruzione per questioni che si riferiscono a progetti immobiliari (Stadio della Roma, ex Mercati Generali dell’Ostiense, albergo). 

De Vito era stato candidato a sindaco per il M5S nel 2013, sconfitto è stato comunque eletto consigliere comunale, poi ricandidato, e rieletto con il maggior numero di preferenze all’Assemblea Capitolina nel 2016.
Diceva il De Vito: “Le mani libere del Movimento 5 Stelle rappresentano un valore importantissimo per Roma. Per la prima volta, andremo a combattere gli sprechi, i privilegi, la corruzione con cui i partiti di destra e di sinistra, indifferentemente, hanno campato per anni sulle spalle dei cittadini romani”.

Che dire, non solo al De Vito, ma anche al capo politico del M5S, Luigi Di Maio, per il quale un politico indagato è colpevole a prescindere?

Che dire, al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, la cui legge “spazzacorrotti” sottende sempre il dubbio della colpa nei politici?

Che dire, al ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, che sospetta tangenti nei lavori per il Tav, dichiarando che “la mangiatoia è finita” ma che non ha il coraggio né di recarsi in Procura, né di rispondere alla nostra lettera, dell’agosto scorso, che lo sollecitava a dare seguito alle sue parole?

Applicando il metodo del M5S, dovremmo chiedere le dimissioni di tutti i consiglieri comunali pentastellati e della stessa sindaca Virginia Raggi e, addirittura, del capo politico del M5S, Luigi Di Maio.

Noi riteniamo, invece, il De Vito innocente, non perché lo diciamo noi ma perché lo dice l’art.27 della Costituzione: un imputato è innocente fino a sentenza definitiva e le responsabilità penali sono soggettive.

Per anni, invece, abbiamo assistito alla esaltazione della ghigliottina, alla gogna e all’identificazione dei politici con la corruzione.

Che dire, allora, a questi imitatori del giacobino Saint Just, visto che si sono autoproclamati medici che avrebbero estirpato la corruzione? Ricordare quello che dice il Vangelo: medico, cura te stesso!

Primo Mastrantoni, segretario Aduc