Se solo il ministro della Giustizia avesse il tempo di fare un salto da queste parti …

di Roberto Gugliotta

I cittadini non sono tutti uguali nel vedersi giudicati: quello che è reato per Tizio è un richiamo bonario per Caio, se non addirittura una archiviazione, nonostante il Codice penale non preveda questo. Se solo il ministro della Giustizia avesse il tempo di fare un salto da queste parti scoprirebbe che ci sono processi e fascicoli finiti clamorosamente in una bolla di sapone. Certo, per carità, tutti siamo uguali di fronte la Legge: tale è la concezione del garantismo nei buoni salotti italiani (rafforzata dall’arroganza che in genere i politici hanno nei confronti dell’informazione non asservita) che l’unico pluralismo accettabile è quello dei loro amici. Ripensare a tante di quelle storie giudiziarie – da tangentopoli ai giorni nostri – agli onesti fa solo venire un forte mal di testa: ah, se solo avessero avuto più coraggio, certi Pm invece di pensare alla carriera. Chissà, forse oggi tutti avremmo guadagnato qualcosa e l’aria nei Palazzi sarebbe stata più limpida: di memoria cattiva, impastata di sangue e violenze, di sopraffazioni e silenzi omertosi, di connivenze e grumi maleodoranti di interessi inconfessabili, sono pieni gli archivi e le cronache.