PER MAGISTRATI E MEDICI CHIEDIAMO LO STESSO DIRITTO

Il voto con cui la Camera ha riscritto la responsabilità civile dei giudici ha suscitato sdegnate reazioni da parte dei magistrati. Giustamente, essendo l’indipendenza del giudizio una garanzia anche per i cittadini per cui va salvaguardato il principio della serenità nel giudicare.

Gli argomenti e le parole usate riecheggiano quelle dei medici quando lamentano la crescita di un contenzioso legale nei loro confronti da parte di pazienti che, con sempre maggiore frequenza, chiamano in causa, in sede penale e civile, direttamente i medici, prodotto di una equazione sciagurata tra evento avverso e errore del medico. La serenità del curare non è meno importante della serenità del giudicare ed il rischio civile, penale e patrimoniale insito in ogni atto medico esige perlomeno attenzione, da parte della politica, ma anche della magistratura, alle sue finalità sociali e al contesto, in continuo peggioramento, in cui viene effettuato. Ai medici piacerebbe molto che la politica avesse nei loro confronti lo stesso riguardo, e la stessa legislazione che ha per i giudici con un tempo di rivendicazione dei torti di 2 anni, e non infinito, e una rivalsa economica da parte dello Stato pari al 20% dello stipendio e non uguale a quanto un giudice ha stabilito.

La sanità al pari della giustizia rappresenta un valore civile da tutelare ed i medici al pari dei magistrati meritano il rispetto e l’attenzione dovute a chi tutela diritti costituzionali. E’ ora che la politica se ne renda conto se non vuole far precipitare nel caos funzioni fondamentali di una società civile”.