RADIO ZANCA: NO CUS BASKET, NO SERIE B

Siamo gente seria o pagliacci prestati alla pubblica amministrazione? Meritiamo di sognare nello sport la massima serie o abituarci a convivere con ratti e incuria in palestra? Insomma Messina merita la serie B di basket o la serie C2 dove peraltro fa fatica persino a conquistare la salvezza? Ce lo chiediamo sempre, non sappiamo rispondere mai. Invero, la risposta è terribilmente difficile. Per via dell’incertezza sugli indicatori da adottare. Anche perché la permalosità impera insieme alla cattiveria umana: meglio nella polvere che a testa alta. Perché Messina non è un luogo per svizzeri e neppure prova a diventarlo. Questa storia del Cus basket è l’emblema dell’inciviltà cittadina: a due settimane dall’inizio della DNB hanno deciso di voler far morire un sogno troppo bello, troppo importante per i giovani messinesi. Neppure il sindaco Renato Accorinti che viene dallo sport ha speso una parola per salvare la serie B di basket… si vede che gli slogan sono una cosa la quotidianità amministrativa un’altra. Accorinti come tanti suoi predecessori preferisce aiutare il calcio, chissà perché dato che il basket è in B mentre il pallone molto più giù.. e neppure possono gli amici del sindaco puntare in alto, nè i pessimisti tifosi rivoluzionari del Città di Messina dire: sprofondiamo verso la B. Magari lo potessero sostenere… No, meglio far morire chi la serie B la potrebbe disputare. Non tutto è stato un fallimento al Cus Messina. Tra le cose che si devono salvare c’è il basket: una squadra che negli ultimi due anni, pur tra mille difficoltà economiche, ha conquistato due promozioni e una medaglia d’argento ai campionati universitari. I numeri sportivi certificano che in oltre ottanta gare ha perso solamente due volte. Se non è un record poco ci manca. Eppure questo gruppo, che si è ritagliato un pezzo di storia sui parquet, rischia di essere spazzato via dall’insensibilità della città istituzionale e non. Qualcuno potrebbe obiettare che Messina ha ben altre preoccupazione che pensare allo sport … sbagliando ovviamente perché solo lo sport ha la capacità in momenti di grossa difficoltà non solo economica ma soprattutto sociale di educare alle regole e strappare dalle strade i giovani, regalando loro un sogno, una speranza. La serie B di basket conquistata sul campo rappresenta uno step importantissimo per Messina per creare l’opportunità di un nuovo modello vincente con Università – Imprenditoria – Città. Fanno presto loro: prendono le cifre – dell’inflazione, del pubblico disavanzo – e proclamano: abbiamo ragione noi. Troppo comodo. Non fanno i conti con gli ottimisti. I quali i conti – con le cifre – non amano farli. Usano altri indicatori. Osservano che i ragazzi di questa città sono sempre lì a rallegrarci, vogliono sogni da vivere e spazi dove incontrarsi. I giovani sono stufi del grigio politichese e delle domeniche passate a sconfiggere la noia e le tante tentazioni illecite. Solo con lo sport, con i sogni si possono costruire progetti e sostenere i giovani lungo il difficile percorso che li accompagna nella crescita. I grandi però non danno loro buoni esempi: corruzione, esami truccati, raccomandazioni, droga, bugie e tradimenti. Eppure dopo ogni scandalo istituzionale tutti a dare buoni consigli: "Messina non ha più l’anima di una volta e ha svenduto la dignità… e con essa la sensibilità dei gesti nobili". Per salvare il Cus basket basterebbero 30 soci che investissero 5 mila euro. Avete capito bene: cinquemila euro per donare una speranza ai ragazzi di questa città. Ma a quanto pare i nobili benefattori non nascono più da queste parti. Messina nel cuore, gesti d’altruismo: mamma mia che noia nei Palazzi istituzionali. Qui non succede niente, qui si muore di invidia e cattiveria. Ma a parte l’invidia e la cattiveria, un sorprendente, mortificante disinteresse degli imprenditori a parte qualcuno. Possibile che Messina imprenditoriale sia già nei bassifondi della C2 e lotta per non retrocedere in D anche nell’impresa? Eppure non sarebbe stato difficile inventare un evento (almeno uno) che facesse discutere, che ravvivasse la città. Almeno per una domenica pomeriggio. Per esempio: c’è il la B di basket. Oggi basterebbe una volontà comune per continuare ad alimentare questo successo sportivo in una città fortemente depressa. Chi è interessato può direttamente contattarci scrivendo a mail@josevillari.it  E se la differenza fra quelli che vogliono salvare il Cus basket Messina e gli altri personaggi in cerca di poltrone fosse proprio in questo? Nella nostra propensione a credere nei giovani e volere per loro una città migliore fatta di regole, certezze e sogni.